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CRISTINA DONà – Intervista all’artista sul nuovo album “Tregua 1997-201 …

CRISTINA DONà – Intervista all’artista sul nuovo album “Tregua 1997-201 …

Oggi intervistiamo Cristina Donà, straordinaria artista dotata di limpida intelligenza, come si evince dalle sue risposte. L’argomento è la decisione di riproporre Tregua, memorabile e storico album del 1997, affidandone i brani – ad eccezione di “Stelle buone” che lei stessa reinterpreta – a dieci artisti della nuova generazione, invitandoli a rileggere in totale libertà le sue canzoni. Cristina, a sua volta, interviene incrociando la sua voce con le loro.
 
 
Ciao Cristina , grazie del tempo che ci dedichi. Complimenti per il disco nuovo, o riedito se vogliamo, cosa è cambiato in questi venti anni per te e nel mondo che ti e ci circonda?
E’ una domanda che presupporrebbe una lunga, lunghissima risposta, per cui cerco una via più breve.  Scelgo tra il cumulo di un puzzle scomposto ciò che vivo in maniera positiva e ciò che vivo come deleterio, anche se ci sarebbe molto altro.
Io sono di vent’anni più grande. Ho avuto un figlio e aggiunto tantissime esperienze alla mia vita privata e artistica. Di questo ne godo. Le condizioni tecniche per chi suona dal vivo spesso sono migliori rispetto a quelle di vent’anni fa. E’ vero che possiamo fare un bel disco anche in casa, ma la musica soffre per essere diventata un bene gratuito, almeno quella che si ascolta. Bisogna lavorare culturalmente su questo per ridare valore e dignità a chi fa questo mestiere. Credo che la rete sia una buona possibilità anche se non siamo ancora in grado di sfruttarla per quel che serve veramente.
Trovo deleteria l’accelerazione alla massima potenza dell’evoluzione tecnologica che ci costringe all’affanno per rimanere al passo . Trovo deleterio l’atteggiamento della maggior parte dei media che stanno smantellando la parte critica delle persone, con il benestare di molti, per carità. Deleteria è un’informazione sempre più deformata e riformata a favore della superficie .  Non mi piace come la tv di stato e in parte anche molte radio maneggiano e propongono la musica. Vent’anni fa c’era più biodiversità nei maggiori mezzi di comunicazione e più programmi d’approfondimento. Oggi c’è il web, per fortuna ma non è una galassia semplice da gestire, per le sue infinite proposte, e comunque se pago un canone mi piacerebbe avere un servizio vario, serio e congruo, insomma all’altezza di una tv nazionale.
 
Domanda forse banale, ma vorrei sapere il tuo pensiero, stiamo meglio o peggio rispetto a venti anni fa?
Ah, difficile a dirsi. Forse la famosa via di mezzo ci potrebbe essere utile in questo caso, come in molti altri. Personalmente non amo la nostalgia e opto piuttosto per trovare uno spiraglio, per trovare un senso nell’oggi, anche nella difficoltà. E’ la mia personale lotta per migliorare anche una piccola parte di questo mondo. Dobbiamo imparare a creare più distacco tra noi e gli infiniti input quotidiani perché quell’attenzione è bene dedicarla al presente in carne ed ossa e a ciò che ci riguarda veramente più da vicino. Per quanto riguarda la musica è chiaro che lo streaming e il download gratuito, come dicevo prima, hanno massacrato chi fa questo mestiere, togliendo ossigeno e possibilità. E’ una fase dove ci si adatta, ne stiamo cercando un’altra che possa essere più musicocompatibile.
 
Come è nata la necessità e la decisione di fare questa nuova versione di Tregua? In questi casi sorgono timori ed ansie verso la reazione dei fans?
No, nessun timore. Le persone che mi seguono sono abituate a trovarmi diversa ogni volta e io sono cosciente del fatto che posso perdere pubblico proprio durante la trasformazione. Questa volta propongo una rivisitazione di un mio disco da parte di giovani artisti e la varietà è molta. Tregua originale ha la sua faccia e tale rimarrà su quel disco. Nel live di questo tour ad esso dedicata si è trasformato per  continuare nell’oggi e lo stesso succede su “Tregua 1997-2017 Stelle buone”. Sono molto contenta del risultato e grata a questi artisti per l’incredibile lavoro svolto.
 
Una iniziativa simile è stata presa anche dagli Afterhours , anche se in maniera diversa, ne hai parlato con Manuel prima di decidere?
No Manuel non c’entra nulla in questa operazione. L’idea è stata del mio manager Gianni Cicchi.
Idea che ho trovato costruttiva  e affascinante, nata dal fatto che alcuni artisti delle nuove generazioni mi hanno citata come riferimento. L’intenzione è quella di prendere dal passato per immaginare un futuro, piantando semi nel presente. Lo si può fare in tanti modi. Questo è uno.
 
Manuel è un amico persona eccezionale, quanto è stato importante è risaputo, ha lavorato su questa riedizione?
Gliene ho parlato e ci eravamo detti che sarebbe stato bello fare qualcosa assieme ma la logica dei tempi e dei rispettivi impegni non lo ha permesso. Sono molto legata e grata a Manuel per quello che è stato. Lo considero come un fratello, anche se non ci vediamo e non ci frequentiamo. Una di quelle persone che non vedi fisicamente ma sai che il legame va oltre la frequentazione.
 
Hai coinvolto artisti bravissimi, molti li conosco anche personalmente, come hai scelto i partecipanti? E’ stato facile convincerli immagino?
Abbiamo proposto loro di partecipare e Gianni ha studiato un modo perché potessero essere coinvolti.  Io ho dato carta bianca. Mi ha fatto davvero piacere l’entusiasmo e il risultato. Credo sia un disco pieno di vita ed energia, oltre ad essere ricco di sfumature.
 
Quanto è stato impegnativo lavorare in studio con tanti cantanti diversi? Aneddoti o problemi inaspettati?
Ognuno di loro ha lavorato in autonomia. La tecnologia lo permette. Poi ho aggiunto le mie parti vocali cercando di entrare in sintonia con le nuove versioni. In questa fase tanto stimolante quanto delicata è stato fondamentale l’aiuto di Saverio Lanza con il quale ho registrato tutti i miei interventi.
 
Intervistai l’amico Massimo Cotto in occasione di Rock Bazar al Teatro Duse di Bologna, serata magica con te e Stefana ad interloquire con Massimo, è un format che continuerà in tour ancora?
Il progetto è giunto alla sua fisiologica conclusione. E’ stata una bella esperienze e mi sono molto divertita.
 
Progetti futuri? Si prospetta un tour per questo nuovo disco?
Il tour è partito la scorsa estate con una serie di date nei festival. Continueremo nei locali a partire da fine ottobre sino a Natale. Sono molto soddisfatta anche dello spettacolo che portiamo sul palco. Tregua è stato rivisto e arrangiato con nuovi sviluppi musicali per il live da Cristiano Calcagnile, musicista straordinario con il quale collaboro da quel lontano 1997. Appena finito il tour chiudo i battenti e mi tuffo a piè pari nel disco nuovo che spero di far uscite per fine 2018.
 
MAURIZIO DONINI

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