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“CESTO DI LIMONI” – IL NUOVO SINGOLO DEL CANTAUTORE STEFANO FERRARI

“CESTO DI LIMONI” – IL NUOVO SINGOLO DEL CANTAUTORE STEFANO FERRARI

Cesto di Limoni, il nuovo singolo del raffinato cantautore Stefano Ferrari, presente in radio e su tutte le piattaforme streaming. Il brano, scritto da Ferrari, arrangiato da Alessandro Porro e prodotto da Doremind, ha un ritmo frizzante e trascinante e un mood scanzonato, molto leggero nel senso buono del termine.
“Un’iniezione di fiducia, un senso di appartenenza…Cosa faremo quando”:
Il singolo arriva a coronamento del progetto Naturalmente Musica, vincitore del bando “Operazione Comunità” di #oltreiperimetri che ha visto Stefan Ferrari e Alessandro Porro, alias I Walkadelici, impegnarsi in una progettualità molto intensa, una serie di attività con una forte connotazione green fra cui la realizzazione di podcast che trattano temi ambientali, green, e temi musicali, con interviste a ospiti del mondo delle radio, della musica e del giornalismo. Nel brano c’è la partecipazione del coro About500 diretto dal Maestro Vita Parlapiano, anch’esso coinvolto in Operazione Comunità di #oltreiperimetri così come Naturalmente Musica.
L’ispirazione anche per la Dance Academy:
Il brano, con il suo coinvolgente ritmo e preziosità, ha ispirato il corpo di ballo della Dance Academy di Valentina Ponzoni con una coreografia partecipata e immersa nel verde, nei luoghi molto cari ai Walkadelici, nell’hinterland milanese, fonte di ispirazione durante le puntate di Naturalmente Musica.
Abbiamo raggiunto Stefano Ferrari:

Parliamo del nuovo singolo Cesto di Limoni, un brano molto frizzante e volutamente “leggero”, nel senso buono del termine, la sana leggerezza. Come nasce il brano? Qual è l’esigenza creativa?
Il brano “Cesto di limoni” nasce a coronamento del progetto Naturalmente Musica. Un progetto che tratta temi green attraverso il linguaggio musicale e della creatività, vincitore del bando operazione Comunità 2020 per Oltreiperimetri. Un progetto fatto di passeggiate nelle Oasi e nei parchi di Milano e provincia insieme ad ospiti con cui io Alessandro abbiamo chiacchierato di musica e ambiente. Quindi l’esigenza creativa è stata quella di esprimere un pensiero sull’ambiente e tutto è cominciato con una domanda: “che cosa faremo quando “?

Il singolo esprime con ironia alcune preoccupazioni su temi ambientali ma anche sull’uomo, in che modo l’uomo agisce sulla natura, la subisce o ne è parte attiva?
Purtroppo l’uomo è assolutamente una parte attiva: ha avuto ed ha un impatto tuttora decisivo sull’ ecosistema terrestre. Nel bene e soprattutto nel male. Nel titolo di un altro brano nel mio nuovo album che uscirà più avanti mi riferisco appunto alla nuova era: l’antropocene. Ovvero questo periodo in cui gli esseri umani hanno avuto un impatto enorme sulla natura.

Sei impegnato, insieme a Alessandro Porro, con I Walkadelici, in una serie di attività con una forte connotazione green fra cui i podcast che trattano temi come la musica e l’ambiente. Come nasce questo progetto, attuale, interessantissimo?
Il podacast I Walkadelici nasce dalle nostre frequenti passeggiate nelle campagne dell’hinterland milanese, e dalle lunghe chiacchierate che ne nascono. Chiacchierate che non si sa mai dove vadano a finire. Per questo è nato il nome, che è una crasi tra walk e psichedelici. Un po’ come fecero i Funkadelic, uno storico gruppo di funky psichedelico. L’immersione nell’ambiente, anche se non proprio selvaggio, ci ha spesso portati ad avere come sottofondo il tema ambientale che poi, da illustre sottofondo (e la metafora musicale è d’obbligo), è diventato protagonista con il progetto Naturalmente Musica.

Cosa offre il podcast? Lo dico da radiofonica, chi fa radio ama la diretta però i podcast offrono senz’altro notizie e contenuti interessanti, alla portata di tutti:
Il podcast è un contenuto audio che, per certi aspetti è simile alla radio, ma per altri se ne discosta nettamente. Non ci sono, ad esempio, limiti particolari di tempo. Se cioè si ritiene interessante approfondire un dato argomento, l’episodio può diventare lungo a piacere, senza dover dare spazio ad altri programmi o alla pubblicità. In più si può avere, senza troppi pensieri, il coraggio di rivolgersi a un pubblico di nicchia. È anche di comodo utilizzo, una volta superati i primi timori nell’utilizzare Spotify oppure Apple Podcast, per chi non è avvezzo a questo tipo di tecnologia.

C’è anche un videoclip molto interessante, come nasce e come arriva l’ispirazione?
Il video è fatto con tutte le immagini raccolte sul campo durante le puntate del podcast i Walkadelici speciale Naturalmente Musica. Come ad esempio il giardino condiviso la Chiocciola di Rho, L’Oasi del WWF di Vanzago e l’alzaia del canale Villoresi. Quindi l’ispirazione è stata assolutamente la natura. La coreografia delle ballerine è immersa nel verde ed io stesso mi sono messo a cantare in mezzo a una vigna.
Il motivo “green” ricorre anche nel video

Non trattiamo troppo bene la natura, un tuo pensiero su questo:
Non posso che stigmatizzare il comportamento di chi superficialmente non pensa all’ambiente e alla natura che ci circonda. A questo proposito nel brano mostro un uomo che pensa alle vitamine e alla sua sana alimentazione piuttosto che passare all’azione e alla salvaguardia dell’ambiente in nome della collettività. Lasciando che sia sempre qualcun altro ad “agire” per lui.

Resistenza o resilienza, nella musica? O entrambe, visto il periodo difficilissimo per la musica e il live?
Nessuna delle due, io direi buon senso. Dobbiamo mostrarlo prima di tutto noi e poi pretenderlo dagli altri. La musica la cultura in generale sono state messe completamente da parte in questo periodo difficile. Credo che tanti altri ambiti siamo stati più considerati al momento delle riaperture. Purtroppo è l’ennesimo esempio di come gli artisti e la musica siano poco tutelati e considerati nel nostro paese. Ma questo non è il momento di puntare il dito, piuttosto sarebbe bello in un futuro poter tornare a fare live sostenuti dal nostro paese: ad esempio con un riconoscimento ai musicisti che dovessero raggiungere un certo numero di concerti all’anno. mi riferisco ovviamente alle serate nei locali e nei piccoli teatri non ai grandi concerti.

Alessandra Paparelli