CAPOLUPO – Intervista al cantautore e musicista bolognese
Ho avuto il piacere di intervistare Capolupo, artista che inizia il suo percorso musicale fondando gli Estranea, una band pop/rock con cui vince il prestigioso trofeo Roxy Bar, concorso televisivo condotto da Red Ronnie su TMC2. L’incontro con Claudio Dentes, produttore di Elio e le Storie Tese, segna un importante passo avanti conducendoli a firmare il primo contratto discografico con la “Sugar Music” di Caterina Caselli. Questa collaborazione porta alla pubblicazione dell’album d’esordio, intitolato “Direzione Estranea”, di cui Antonio è autore di gran parte dei brani. Parallelamente al tour, si esibiscono in diverse manifestazioni tra cui il Concerto del Primo Maggio, in piazza San Giovanni a Roma. Oltre ai successi con gli Estranea, forma il duo acustico Milagro, per cui scrive e produce “Dieci gocce di veleno”, un album raffinato caratterizzato da sonorità prevalentemente acustiche ed intimiste. L’album esce per Emi Music e riceve notevoli apprezzamenti sia dal pubblico che dalla critica. Partecipa con i Milagro al Festival di Sanremo nella categoria “Giovani” presentando il brano “Domani”, di cui è autore. Scrive e produce il secondo album dei Milagro “Fino a toglierci la sete” caratterizzato da strumenti acustici della tradizione, interpretati in una chiave più moderna e affine al pop. Dopo una parentesi in cui si appassiona al modern blues e ne approfondisce il linguaggio, realizza a nome CAPOLUPO il suo primo album da solista dal titolo Tra i miei disordini, disponibile dal 15 novembre 2024. “Gioie e paranoie”, in radio e su tutte le piattaforme dal 24 maggio, è il primo singolo estratto. L’11 ottobre esce il secondo singolo, Un’altra volta, una canzone che riflette sul giudizio interiore e sulla possibilità di rinascita attraverso il perdono di sé stessi e del passato. Il 16 gennaio 2025 arriva il terzo singolo, Tra i miei disordini, title track dell’album. Una struggente ballata elettroacustica che esplora con autenticità il tema della perdita prematura di un genitore, accompagnata da un videoclip intenso e ricco di significato.
Ciao e benvenuto su Tuttorock, “Tra i miei disordini” è il tuo primo album solista, che riscontri stai avendo?
Considerando che si tratta di un album completamente autoprodotto, senza il sostegno di una multinazionale, come è accaduto in passato, posso ritenermi soddisfatto in quanto il pubblico raggiunto, seppur limitato, ha accolto con interesse il progetto manifestando apprezzamento.
È un album che apprezzo dall’inizio alla fine e, se ti dovessi dire il mio brano preferito non saprei cosa risponderti, è come se fosse un’unica bellissima traccia. Tu che impressioni hai avuto riascoltandolo?
Intanto grazie per l’attenzione dimostrata e per aver colto questo filo invisibile che unisce un brano all’altro. È un album che mi rappresenta in pieno, un viaggio emotivo con un inizio ed una fine in cui svelo con estrema autenticità la mia parte più intima che rivivo intensamente ogni qualvolta capita di riascoltare.
Parlami un po’ della genesi dell’album, cosa ti ha ispirato nella sua scrittura?
Tutto ha avuto origine un po’ per caso, dopo avere accantonato l’idea di fare un album di blues. Da quel piccolo grande fallimento artistico sono arrivate come un fiume in piena in un flusso di coscienza creativo un sacco di canzoni presenti in “Tra i Miei Disordini”.
Dietro al disco ci sono anche buoni propositi che ti fanno onore, ovvero il ricavato delle vendite del vinile sarà devoluto alla Fondazione ANT Italia Onlus, come sei arrivato a questa scelta?
È stata una scelta decisiva, giunta a fine registrazione del disco, una sorta di chiave che mi ha spinto a pubblicare l’album, nel tentativo nel mio piccolo di dare, grazie alle donazioni derivate per il vinile, un supporto concreto a chi si trova oggi in difficoltà.
I videoclip sono idee tue o ti affidi ad un team di registi e sceneggiatori?
Partono di solito da una mia idea o intuizione che poi viene condivisa e sviluppata con il mio team di lavoro con cui abbiamo realizzato tutti i videoclip sino ad oggi pubblicati. Ne approfitto per ringraziare Lisa Querzoli Art director del progetto e Davide Spano fotografo e regista.
È cambiato il tuo pensiero sul mondo della musica dagli esordi con gli Estranea ad oggi?
Cerco di mantenermi fedele al mio modo di intendere la musica, rispettando ed onorando con onestà questa passione fino in fondo, al di là delle mode del momento che se provassi a scimmiottare mi renderebbero anche poco credibile.
Dalla band Estranea passando al duo Milagro sei arrivato alla carriera solista, hai trovato più pro o contro in questa tua nuova vita artistica?
Sono state esperienze decisive che mi hanno permesso di formare nel tempo una mia più precisa e solida identità artistica. Stare in una band come in un duo è un po’ come far parte di famiglia in cui si condividono gioie e dolori, mentre da soli si è chiaramente meno protetti e più esposti, con il vantaggio almeno di non dover mediare nelle scelte artistiche.
Hai qualche concerto in programma?
Dopo avere presentato l’album in acustico “Storia di un disco” sto allestendo con la band il live, in cui proporremo tutto l’album e qualche sorpresa per chi ci verrà ad ascoltare. Ne approfitto per nominare i componenti che mi stanno accompagnando in questa nuova esperienza: Andrea Raffaele Chitarra elettrica, Nazario Laurito Batteria, Andrea Tolomelli Basso e Synt.
Quali sono i tuoi prossimi impegni musicali?
Oltre all’allestimento per il live, in primavera uscirà un nuovo singolo sul quale stiamo lavorando all’idea del videoclip. Nel frattempo sono nate nuove idee e nuova musica per il prossimo album…
Grazie mille per il tuo tempo, ti lascio piena libertà di chiudere questa intervista come preferisci.
Immagina una persona a te cara prenderti per mano e condurti dolcemente nelle stanze più nascoste dell’anima, questo è per me “TRA I MIEI DISORDINI”. Grazie per avermi concesso questo spazio, per chi volesse approfondire dal mio sito capolupomusic.it trova il link per ascoltare l’album “Tra I Miei Disordini” e poter ordinare il vinile. Mi congedo con una riflessione, il web è pieno di musica e di addetti ai lavori che lamentano della scarsità artistica di questa epoca ma che poi per comodità continuano a cavalcare ciò che oggi ha visibilità senza osare. Spero si torni a rispettare la musica.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.




