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BRUNO SANTORI – Intervista al Direttore di Orchestra

BRUNO SANTORI – Intervista al Direttore di Orchestra

In occasione dell’uscita dell’album “The Best MOVIE SOUNDTRACKS – Vol. 1” ho intervistato il Direttore della Mediterranean Orchestra, Bruno Santori.

Pianista, arrangiatore, compositore e direttore d’orchestra italiano di fama internazionale, Bruno Santori inizia il suo percorso nella musica classica a soli cinque anni, studiando pianoforte, composizione e direzione d’orchestra con alcuni tra gli insegnanti più importanti al mondo come Paolo Bordoni, Arnaldo Cohen, Franco Ferrara e Gianluigi Gelmetti. Da giovanissimo entra a far parte dei “Daniel Sentacruz Ensemble”, famosi per il successo internazionale “Soleado”. È stato direttore artistico di importanti istituzioni orchestrali e direttore musicale del Festival di Sanremo. Attualmente, il M° Bruno Santori, si occupa inoltre di formazione in vari conservatori e università. Fin dalla sua prima edizione è direttore musicale del più grande evento live italiano “Radio Italia Live: Il Concerto”. È stato insignito del titolo di “Brand Ambassador” dal Governo maltese ed è direttore artistico e stabile della “Mediterranean Orchestra” e direttore artistico del “Mediterranean Stars Festival” di Malta, creato insieme ad Andrew Agius Muscat.

Maestro Santori piacere di conoscerla, mi lasci dire che è un grande piacere, pensi che ho ancora il 45 giri di Soleado dei Daniel Santacruz Ensemble nella mia collezione musicale.
Ma pensa, mi fa molto piacere, eravamo molto giovani, quel disco ha venduto 30.000.000 di copie. 

Una bellissima carriera, iniziata molto presto.
Sì, verso i 10 anni nei Raminghetti, poi a 14 entrai nei Sentacruz, da lì in avanti poi è andata molto bene. 

Erano tempi molto diversi, senza il web, i modi per farsi conoscere non potevano avvalersi di internet, meglio o peggio?
Allora c’erano tanti locali dove suonare, era un periodo di grande fermento, tante feste di piazza. Oggi tutto questo circuito è sparito purtroppo, adesso quello che accade è in rete, con poca realtà, facendo venire meno tutta l’esperienza del musicista. Allora si suonava veramente, non c’erano i computer, o sapevi farlo o stavi a casa, non c’erano discussioni su questo. 

Adesso abbiamo poi tantissima offerta musicale con il web, se da un lato è possibile per tutti farsi conoscere, dall’altro c’è il rischio che il buono si perda nel mare magnum di tutta la musica messa in rete.
Si tratta di un’offerta spesso fittizia, oggi uno ha la possibilità di farsi un pezzo in casa con il computer, ma non è la stessa cosa di farsi una carriera da musicista, almeno ai miei occhi tutto questo appare quantomeno strano. 

Lei poi ha iniziato prestissimo a suonare, già a 5 anni.
Sì, mio padre era appassionato di musica, pur facendo un altro lavoro, suonava la fisarmonica per diletto. Partendo da lì è diventato naturalmente il mio primo sostenitore trasmettendomi la sua passione. Anche mio fratello maggiore ha iniziato a suonare, poi decidendo di fare altro nella vita, mentre io ho proseguito nella mia carriera musicale. 

Una carriera piena di cose belle e importanti, Sanremo è stato il momento che, probabilmente, l’ha fatta conoscere da tutti.
Sicuramente, anche se io sono un musicista di estrazione classica, mi è capitato di andare a suonare con i Sentacruz, poi sono andato a studiare in Conservatorio. Pur essendo un musicista classico non ho mai smesso di fare pop, e sono sempre stato appassionato di jazz, in fondo non ho mai fatto una scelta di campo definitiva. Sanremo mi ha dato la possibilità di farmi conoscere dal grande pubblico, ma pensi che allora lì ci andavano i Direttori di Orchestra, mentre adesso ci vanno i produttori. Negli anni ’90 Baudo rimise l’orchestra, e ho avuto quindi la possibilità di fare il Direttore di Orchestra, sono stato anche Direttore Artistico e Direttore Stabile dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo, che ha più di 500 anni e fa musica classica e prestava alcuni dei suoi componenti al Festival di Sanremo. 

Ha un ricordo particolare o un aneddoto relativo al Festival di Sanremo da raccontare ai lettori?
Di aneddoti ne avrei tantissimi, ma posso dire che la soddisfazione più grande l’ho avuta quando sono stato Direttore Musicale del Festival e feci l’apertura mettendo assieme il Requiem di Mozart con Another brick in the wall dei Pink Floyd. Mi chiamarono veramente da tutto il mondo per farmi i complimenti, questa partitura è rimasta nella storia del Festival. 

Prima ancora era alla Omnia Orchestra.
Sono stato Direttore artistico alla Omnia Orchestra, poi Direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo, poi a marzo abbiamo fondato la Mediterranean Orchestra, quella con cui ho fatto il disco, di cui sono Direttore stabile e artistico. 

Con la Mediterranean avete un fil rouge davvero interessante, unire assieme suoni e culture del Mediterraneo.
Il progetto è proprio questo, creare una musica che sia comune ai paesi che si affacciano sul mare Mediterraneo, è qualcosa che sento profondamente visto che io sono anche Brand Ambassador di Malta per la Cultura. Questa è l’idea su cui stiamo lavorando principalmente e si tratta di una sfida enorme, vorremmo arrivare a creare un’identità culturale generale del mediterraneo. 

Un’idea che mi pare importantissima anche dal punto di vista sociale, in un momento in cui si alzano muri e si divide, voi volete unire.
Assolutamente sì! Sociale e culturale, attraverso questo progetto musicale, si lavora anche in una direzione politico-geografica. Sto lavorando con tanti artisti del mediterraneo come Cheb Khaled, quello di Aicha, è stato nostro ospite al Mediterranean Stars Festival di Malta. In questo modo l’orchestra diventa uno strumento per sviluppare questa identità comune del mediterraneo, io siedo anche al tavolo del Mediterranean Tourism Foundation per l’Italia. Ho quindi la possibilità di dialogare con tutti gli altri presenti al tavolo, gli altri paesi del Mediterraneo compresi quelli arabi. Purtroppo, questo maledetto covid ci sta causando tantissimi problemi. 

A proposito della pandemia, dal lockdown è nato questo splendido disco che ha pubblicato adesso.
Esatto, si tratta di registrazioni fatte negli anni passati, che ho rieditato e rimasterizzato con degli eccellenti professionisti durante il periodo del lockdown. Questo lavoro l’abbiamo fatto soprattutto da remoto, e alla fine ci siamo resi conto che il materiale era tanto valido da farne un disco. 

Immagino che il suo archivio sia immenso, la scelta di quali brani mettere nel disco come è avvenuta?
I brani disponibili sono molti di più di quelli poi finiti nel disco, in questo primo volume abbiamo pensato di metterci quelli più conosciuti dal pubblico, per iniziare con un prodotto fruibile dalla maggior parte delle persone. Quindi abbiamo scelto i brani più famosi. 

Visto che il titolo recita “Volume 1”, è presumibile seguiranno altre puntate?
Io vorrei fare uscire il “Volume 2”, per poi andare in concerto con la Mediterranean Orchestra e proporre altri titoli di colonne sonore. In questo modo inizieremmo con l’attività live a porre le basi per il “Volume 3”. Questa collana dovrebbe diventare un appuntamento annuale da fare uscire sotto Natale, come una tradizione famigliare. In effetti molti dei pezzi nel disco sono stati registrati al Pala Brescia proprio nei periodi natalizi passati. 

I pezzi nel disco sono tutti dal vivo?
Sì, tutti live, non ci sono brani fatti in studio. Infatti, si trovano anche alcune leggere imperfezioni che abbiamo lasciato, per mantenere la genuinità dell’interpretazione. 

Vuole aggiungere qualcosa?
Vedremo con il tempo cosa accadrà, ultimamente anche la Turchia ha regalato cose di valore nel cinema, ad esempio, per cui vediamo da dove verrà il prossimo materiale. Non è detto che si debba sempre guardare all’America, in questo disco non ho messo titoli italiani per rispetto alla recente mancanza di Morricone, il cui figlio sta portando in giro le musiche del padre, non mi pareva corretto sovrappormi a questo progetto al momento. 

MAURIZIO DONINI 

Team dell’album:
Prodotto da Bruno Santori
supportato da un team di eccezione formato dal
Maestro Silvio Fantozzi, Giorgio Tramacere
e il Maestro Marco Noia per la BIG Music Classic
distribuito dalla Smilax Publishing e Self Distribuzione

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