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BEATRICE ANTOLINI – Intervista su “Iperborea”

BEATRICE ANTOLINI – Intervista su “Iperborea”

In occasione dell’uscita del suo nuovo album “IPERBOREA” e del live al Covo Club di Bologna, ho intervistato BEATRICE ANTOLINI.

Ciao Beatrice, da sempre ti considero una delle migliori artiste italiane per qualità, interpretazione, idee che metti alla base dei tuoi progetti artistici, Iperborea è un titolo evocativo. Come sei arrivata a sceglierlo e cosa rappresenta per te?
Ciao Maurizio e grazie per queste parole e per questa intervista. Iperborea vuol dire “Oltre il vento del nord”, Coloro che vivono oltre il vento del nord. Era un popolo che viveva in una terra lontanissima situata al nord della Grecia, paese perfetto illuminato dal sole 6 mesi all’anno. Per alcuni non è sulla terra ma è un luogo celeste. E’ un continente nordico in una mappa del Mercatore 1595, Abaris, ricordato come iperboreo da Erodoto, faceva oracoli e guarigioni, dono la sua freccia d’oro a Pitagora, che rappresenta il rapporto aureo. Plinio invece ci dice: “In quel paese si trova uno dei cardini, uno dei due poli, attorno al quale ruota il cosmo. Questa è una terra soleggiata e temperata, libera da ogni aria nociva, qui gli iperborei vivono in boschi o foreste e non conoscono alcun conflitto o malattia”. La terra sacra la contrada suprema, un centro spirituale, secondo il termine sanscrito Paramadesao, paradisium per i latini. Al polo nord per i veda. 

Qual è stata la scintilla iniziale per la creazione di “Iperborea”? Cosa ti ha spinto a esplorare questo tema e questo sound? Quali sono state le principali ispirazioni dietro i brani di questo album?
Sicuramente avevo bisogno di riallinearmi con nuova musica. Le nostre esperienze sono i mattoni che costruiscono noi stessi (PER CHI VUOLE EVOLVERE E VEDE LA VITA COME UN PERCORSO SEMPRE IN MUTAMENTO) e quando ti raggiungono alcune esperienze bisogna solo accoglierle e ringraziarle, poi qualcuno sopra di noi deciderà per noi tutto il resto è ci indicherà la nuova strada se di nuova strada c’è bisogno. Una come me ha bisogno spesso di stimoli nuovi e nuovi obiettivi per l’allineamento della mia persona sempre fi più alla mia anima e alla giusta energia di cui necessito nel momento che sto vivendo. Poi anche i nemici a volte ti confermano e ti mettono davanti agli occhi ancora di più chi non vuoi essere che non sei o diventare. Mi dirigo mi lascio dirigere mi sento protetta. Viviamo in una società per la quale quello bravo è quello schiacciato, oberato e alla fine insicuro.  Abbiamo questo concetto inculcato in testa ma il sacrificio non basta se non. È collegato con un percorso di crescita interiore. Quando sei libero tutto il resto ti abbraccia anche senza affannarsi, poi io di culo me ne sono fatto, sono un ninja. Questo è anche un mondo che ci costringe ad essere quelli che non siamo, ma questo porta a sentirsi inadeguati, ma in realtà forse sono inadeguati gli altri, se le persone avessero il coraggio di non dover rispondere ad un modello unico di comportamento, ci sarebbe molta più varietà bellezza e cose interessanti. 

Come hai vissuto il processo creativo di questo album? Ci sono stati momenti particolarmente intensi o difficili? Come ha influito la realizzazione di “Iperborea” sulla tua vita personale e artistica?
E’ stato tutto molto intenso ma sereno, è un disco ieratico, di pace, di bene, di comprensione. Ho lavorato a tutta la pre-produzione nel mio studio e poi ho rifatto batterie alcune chitarre piano a coda e bassi in Fonoprint come anche l’orchestra, ho ripreso il materiale e mixato nel mio studio, forse il mix è stato il momento più impegnativo, non è facile far uscire tutto quando hai così tante sonorità (l’orchestra erano 30 elementi). 

Il tuo processo creativo per Iperborea è stato diverso rispetto ai tuoi lavori precedenti? Ci sono artisti o gruppi musicali che ti hanno ispirata per questo album?
Sì, perché io sono sempre diversa, cerco di evolvere e migliorare, ho comunque un mio metodo. Riguardo se ci sono stati artisti o gruppi musicali che mi hanno ispirata per questo album, onestamente no. 

Ci sono dei brani in particolare che senti più vicini a te o che raccontano momenti speciali della tua vita?
Moltissimi, troppo lungo sarebbe elencarli tutti. 

Hai esplorato nuovi strumenti o tecniche nella produzione di questo album?
Sì, ho sempre dei tools nuovi da usare e sperimentare, è molto stimolante, sono sempre alla ricerca di nuove sonorità. 

La tua musica ha sempre avuto una forte componente sperimentale. Come hai bilanciato l’innovazione con la melodia in Iperborea?
Non lo so, non ci penso, mi metto a disposizione di quello che arriva da chissà dove! 

Ci sono collaborazioni o influenze che hanno lasciato un’impronta particolare su questo progetto?
Il disco l’ho arrangiato prodotto e suonato tutto io. Ringrazio moltissimo l’orchestra che ha magistralmente interpretato le parti e Adriano Viterbini per la fantastica interpretazione della parte di chitarra sull’Arte dell’abbandono. 

Quali temi centrali hai voluto affrontare con Iperborea?
Te li spiego pezzo per pezzo:
IL TIMORE: Il timore dell’amore è il male di questi tempi, E si può identificare e riassumere nella paura. Noi vorremmo superarlo perché sappiamo che è l’unica via evolutiva. Una linea d’ombra da superare come qualcuno sul ciglio di un burrone che deve fare il salto della fede, non sapendo cosa c’è sotto, temendo di cadere e non riuscire a volare. Invece in quel salto c’è la salvezza, il lasciare andare tutte quelle cose che ci danno solo un palliativo di esistenza ma che ci distraggono dal vero obiettivo per la nostra crescita interiore. Andare a cercare in fondo per rinascere migliori. La trasformazione e alla fiducia.
L’IDEA DEL TUTTO: L’idea del tutto interconnesso. Riunisce i fenomeni fisici conosciuti.    La meccanica quantistica descrive il comportamento della materia e le interazioni, fenomeni ondulatori che entità particellari. Spirito e materia non sono due cose diverse e separate, ma un’unica sola cosa. Un mondo invisibile di particelle che assomiglia in modo sorprendente al nostro mondo interiore. I maestri spirituali di tutti i luoghi e tutti i tempi ci hanno insegnato che la realtà è solo un’illusione è il velo di maya come lo chiamò Shopenhauer, poiché tutto ciò che veramente esiste l’informazione ovvero l’energia qualcosa che non si può vedere o toccare che può’ essere solo percepito o sentito attraverso i nostri sensi sottili, l’intuizione. L’uno la meccanica quantistica e il modo di integrare le parti in un tutto, il futuro della fisica. Sguardo lucido e un poco spietato della società.
FARSI RAGGIUNGERE: Il potere magnetico conseguenza del tuo stato interiore, per smetterla di andare a prendere le cose ma attrarle tu devi conoscerti e amarti in tutti i tuoi aspetti, qualunque tuo limite o necessità’ bisogno incertezza errore è meraviglioso, osservandosi, siamo un involucro con beatrice dentro, e tu sei colui che guida la tua vita in accordo con la vita stessa. Padrone di te stesso. Se sei superiore alla materia, vuol dire che riconosci che tu sei più forte e se sei più forte ti viene a cercare. Se vado a protestare o lamentarsi è come chiedere l’elemosina mi dispero insulto la mia potenza, io creo e tolgo energie a loro e genero anche materia, la guerra non è un armistizio tra due guerre. Sappiamo creare qualunque cosa. Bisogna essere nel mondo ma non del mondo. Se si estromette l’anima al corpo si va verso il male. Totalitarismo globalisti, capitalismo. Uomo compratore e sensualizzato. Il successo è una persona libera che sa creare il suo posto nel mondo agendo con la propria etica e coscienza.
TRIONFO E ROVINA: Scissione permanete sei in una guerra permanente. Nel potere e nel trionfo di alcune persone c’è la stessa loro rovina. Le situazioni di potere sono adatte ai gregari, ai capo agli schiavi e non alle persone libere che vedono attraverso e non cadono nella depravazione. Generazione cosmico. Quelli con l’anima, quelli meccanici, la divisione in atto. Il risveglio di coscienza. Pensiero laterale. Società dell’algoritmo, deficienza algoritmi. Social privati, dischi da a a b, inventi e creare realizzare la realtà, quindi è come se ti dicessero che c non esiste! Invece sì. Deficienza algoritmica, il nemico della conoscenza non è l’ignoranza, ma l’illusione della conoscenza, che risiede spesso negli atteggianti meccanici e tronfi della personalità.
Iperborea: Il fuoco glaciale, Terra santa mar mediterraneo fiume Giordano. Il significato spirituale per ebrei cristiani e musulmani. Non a noi o signore ma al tuo nome da gloria. Salmo 114 bibbia versione ebraica. Ordine templare 1119 per difendere i pellegrini che venivano depredati. Dopo la prima crociata 1096. Sospeso da papa clemente quinto. Ruolo importante nel gioco dei poteri, una storia una missione per conto del cielo, guardiani della geografia sacra. Cristo nell’ultima cena giovedì di pasqua mette il seme d’amore nella coppa (archetipo, diventare coscienti, ama il prossimo). Il Graal vero è dentro di noi, il Graal è una coppa formata nel nostro cuore poi c’ è una risalita che arriva fino alla gola che è il posto della volontà e poi sopra c’è la coppa che è il cranio umano, il Graal funziona quando noi amiamo fortemente facciamo il bene produciamo un liquido che bagna la nostra volontà , il nostro amore e poi riempie i pensieri e li manda nella direzione del bene, questo meccanismo sta funzionando in una parte dell’umanità, una persona su 3, il risveglio di coscienza che è in corso da una cinquantina d’anni. Motto latino dei cavalieri templari: “Non a noi, non a noi Signore dà gloria, ma al nome tuo” (salmo 114,1[1] della Bibbia CEI; salmo 115,1[2] della Bibbia Diodati.
Restare: Parla di me e quelli come me. 

C’è un messaggio o un’emozione che vorresti che il pubblico portasse con sé dopo aver ascoltato l’album?
Amore che, come diceva Paolo Benvegnù, spesso vuol dire non morte e aggiungerei non morte dell’anima, perché la morte non è solo quella fisica. 

Come descriveresti l’atmosfera di Iperborea in poche parole?
Ieratica. 

In che modo pensi che Iperborea rappresenti un’evoluzione nel tuo percorso artistico?
L’evoluzione è interiore e nel mio caso va di pari passo con tutto il resto, come ho detto spesso il mio obiettivo è “essere un buon essere”. 

Come percepisci il tuo rapporto con il pubblico italiano e internazionale?
Non lo so, in Italia c’è un pubblico per un disco come questo? Me lo chiedo spesso e sogno che sia così. 

Come sta procedendo il tour di Iperborea? Quanto è importante per te la dimensione live per esprimere la tua musica?
La dimensione live per me è il punto di arrivo e di partenza. Sono abituata ed è la mia dimensione naturale. 

Hai già idee o progetti futuri su cui stai lavorando?
Per adesso, che arrivi questo album a più gente possibile sarebbe già una grande conquista. 

MAURIZIO DONINI

BEATRICE ANTOLINI

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