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ANGELO BRANDUARDI – Intervista al ‘Menestrello’ sul suo nuovo album R …

ANGELO BRANDUARDI – Intervista al ‘Menestrello’ sul suo nuovo album R …

In occasione dell’imminente tour che farà seguito all’uscita del nuovo album “Il cammino dell’anima”, in vendita dal 4 ottobre, ho avuto il piacere di raggiungere telefonicamente il grande cantautore e musicista Angelo Branduardi, soprannominato il Menestrello per la sua grande qualità nell’essere cantore di storie antiche e di leggende.

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Ciao Angelo, innanzitutto benvenuto su Tuttorock e complimenti per il bellissimo album “Il cammino dell’anima”, un vero e proprio viaggio nell’anno mille, ispirato all’opera della monaca Hildegard von Bingen, com’ è nata l’idea di dedicare un disco proprio a lei?
Ciao Marco, grazie. Ho sentito per caso la sua musica anche se non mi ricordo dove. Ho chiesto di cosa si trattasse e mi è stato risposto: “è una monaca dell’anno mille”. Allora sono rimasto sorpreso, ma come, una donna che scrive musica nell’anno mille? Allora mi sono interessato, non posso dire di essere un esperto della sua vita ma abbiamo colto quello di lei che ci interessava. Abbiamo preso la sua musica e, con grande rispetto, l’abbiamo sistemata in un modo che noi giudicavamo più piacevole, Luisa (moglie di Angelo ndr) ha tradotto i testi ed è stata un’operazione molto difficile perchè erano scritti in un latino già sassone. Hildegard non era solo una musicista, per me era una marziana, era badessa di uno strano ordine in cui le monache non indossavano il velo, era una grande erborista nonchè dietologa, ancora oggi esiste la sua dieta e ancora oggi c’è chi la segue. Per ultima cosa, ha inventato il processo che consiste nel mettere il luppolo nella birra. Con il suo carattere è diventata un idolo delle femministe storiche degli anni ’70 e ’80. La cosa strana è che il suo processo di canonizzazione fu bloccato immediatamente e ripreso solamente da Papa Ratzinger che, dopo mille anni, l’ha nominata Santa e Dottore della Chiesa, cosa incredibile perchè i Dottori donne nella Chiesa sono solamente 4. Questa è la storia di questo che è un disco molto anomalo, ma come sai io sono sempre stato anomalo e, anche se non si capisce, sono sempre stato un provocatore.
 
Hai un ospite illustre nell’album, Cristiano De Andrè, come mai hai scelto lui?
Beh, lui doveva fare il profeta ed essendo figlio di un grande profeta della musica italiana, oltre che un grande amico, come era un mio grande amico anche suo padre, ha cantato quella parte.

Nel brano “Il Cammino dell’Anima 2” interpreti il diavolo, Angelo Branduardi come descrive la figura del diavolo?
La prima parte de “Il cammino dell’anima” è una piccola commedia scritta da Hildegard, lei scriveva anche commedie teatrali che faceva eseguire dalle sue monache. Luisa ha tradotto in maniera perfetta ciò che il diavolo dice nell’opera originale, la voce che si sente è la mia e recito il testo in modo dolente, non cattivo, solamente quando esclamo “Io dico” cambio tono e divento imperativo, per il resto recito in maniera triste perchè il diavolo ha perso l’anima.
 
Non solo con questo album, ma in vari episodi precedenti, come ne “Il rovo e la rosa” con ballate del periodo elisabettiano o “L’infinitamente piccolo” dedicato a San Francesco di Assisi, hai scoperto molte musiche rimaste a dormire per secoli, hai mai pensato di fare un’opera teatrale basata su una di esse?
Abbiamo fatto un’opera teatrale basata su “L’inifinitamente piccolo” ma in un modo francescano, seguendo cioè le laude inventate da San Francesco. La lauda è praticamente la bisnonna del musical, senza scena, con un assito di legno. Abbiamo fatto 300 rappresentazioni nel mondo, ho dovuto dire ai francescani che, o mi facevano santo subito o mi dovevo fermare perchè ero troppo stanco. Altre opere teatrali al momento non me ne vengono in mente, sono troppo assorbito da Hildegard.

Sei considerato, insieme a Franco Battiato, il cantante italiano più spirituale, hai dichiarato anche “la musica è nata con la religone”, qual’è il tuo rapporto con le religioni?
Sono felice di essere con Franco. Sai, il rapporto con la religione non è un’autostrada, chi è religioso per partito preso non ha dubbi o secondo me non ha alcun merito. La mia via è tortuosa, il cammino della mia anima è tortuoso, a volte cado e a volte sbaglio, a volte faccio cose belle e a volte cose brutte. Io cerco e cammino cercando qualcosa. Se lo troverò sarà però ahimè la fine della ricerca. I grandi cavalieri che andavano alla ricerca del Sacro Graal facevano la cosiddetta ricerca con la erre maiuscola, cercavano cioè un qualcosa che non esisteva, ma il succo della loro opera era la ricerca. Il succo della mia religione è nella ricerca.
 
Siamo in un’epoca in cui l’apparire sembra avere un’importanza eccessiva. La vanità che tu cantavi oggigiorno dilaga. Possiamo considerare l’epoca attuale un nuovo medioevo? Come la vivi quest’era dei social?
Internet è infinito, c’è del buono e del non buono ma non ho un brutto rapporto con lui. È un’epoca di transizione, pericolosa, la piccola Greta ha ragione. I dinosauri hanno vissuto milioni di anni più di noi e sono stati distrutti da un metorite, noi corriamo il rischio di essere distrutti da noi stessi, ci stiamo suicidando, parlo del clima ad esempio, ed è questo il mondo che lasceremo ai nostri figli.

Sei riuscito a portare al grande pubblico una musica molto particolare, unendo melodie ancestrali a suoni contemporanei. Uno degli episodi più belli di questo per così dire esperimento sonoro è stato l’album “Il dito e la luna” con testi scritti dal grande Giorgio Faletti, hai un ricordo particolare di lui? 
Giorgio era il mio più grande amico, mi è mancato, mi manca tanto, ci frequentavamo molto, eravamo come fratelli. Lo ricordo con grande gioia e spero che stia ascoltando questa intervista.
 
Tra non molto, il 16 ottobre, inizierai un tour in Europa che proseguirà in Italia, vuoi dire qualcosa ai lettori di questa intervista e a chi verrà a vedere i tuoi spettacoli?
Sì, il tour proseguirà per tutto l’anno prossimo, sarà uno spettacolo molto particolare, molto esoterico, magico, mistico, ma ci sarà anche del ritmo. È un’opera anomala e anche il concerto lo sarà. Chi ama le stranezze venga a vedermi, sarà molto bello, almeno lo spero, ci sto lavorando.

Grazie per l’intervista Angelo, ci vediamo a Bologna al Teatro delle Celebrazioni il prossimo 27 di marzo.
Grazie a te Marco, è stato un piacere, ciao!
 
MARCO PRITONI