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ANDREA PETRUCCI – Intervista al cantautore marchigiano

ANDREA PETRUCCI – Intervista al cantautore marchigiano

In occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “In un istante”, ho avuto il piacere di intervistare il cantautore Andrea Petrucci. Andrea nasce ad Ascoli Piceno nel 1981. Si appassiona alla musica da bambino scoprendo i Queen, che diventeranno la colonna sonora della sua infanzia e adolescenza. A 17 anni inizia ad esibirsi dal vivo come cantante di alcuni gruppi e in una cover band dei Litfiba e matura diverse esperienze sui palchi. Ben presto inizia anche a scrivere i propri brani e a partecipare ad importanti concorsi musicali nazionali e locali, facendo la conoscenza di Saturnino Celani, che diventa il suo mentore musicale. Nel 2006 decide di trasferirsi a Milano e inizia ad esibirsi con alcune band spaziando tra diversi generi musicali, dal pop rock al prog rock/metal al new metal. Nel 2010 Andrea pubblica il suo primo album “Andrea Petrucci” con l’etichetta discografica milanese Moletto di Giovanni Poggio, mentre nel 2013 rilascia il singolo “Questa notte un po’ di te” (Top Records/Dingo Music). L’anno successivo lavora ad un progetto discografico pop-dance-rock chiamato “Redpassion” e pubblica i singoli “Dance Honey” e “La Realtà Tra Noi”, oltre all’EP “Keep Dreaming” (Moltetto/ Edel). A seguito del sisma che ha colpito il Centro Italia nel 2016, Andrea incide il brano “Polvere e sassi nel cuore”, un inno alla rinascita e alla speranza, dedicato alle popolazioni colpite dal terremoto, con il quale si è esibito alla fiaccolata per le vittime del terremoto. Nel 2019 pubblica il singolo “Sant’Emidio”, in onore del Santo Patrono di Ascoli Piceno e Santo Protettore dai terremoti. A giugno dello scorso anno Andrea rilascia l’album “Il Coraggio è tra le Braccia di un Sogno” (distribuito da Pirames International) da cui vengono estratti i singoli “Nel cielo tu”, “A spasso tra le stelle con te” e “Amore”.  

Ciao Andrea, benvenuto su Tuttorock, parliamo subito del tuo nuovo singolo “In un istante”, uscito il 3 dicembre, mi parli un po’ della sua genesi e dei riscontri che stai avendo?

Ciao Marco, piacere, sto avendo riscontri molto positivi, è un brano molto delicato per me, la tematica è la perdita della mia compagna avvenuta l’11 agosto di quest’anno a causa di un brutto cancro. La canzone l’aveva scritta lei per me, lei era sia ingegnere elettronico che musicista, oltre che professoressa, poi scriveva anche poesie. Ho riscostruito questo brano scritto da lei poi gliel’ho dedicato perché rappresenta la nostra vita, avevamo ascoltato insieme il demo, purtroppo non è riuscita ad ascoltarlo una volta finito. Siamo stati insieme 6 anni, lei era molto riservata e soltanto negli ultimi due mesi aveva avvisato i parenti della sua malattia. Abbiamo vissuto gli ultimi due anni della nostra storia in maniera molto particolare, io l’anno scorso sono uscito con un album, “Il coraggio è tra le braccia di un sogno”, dove ci sono dei brani dove si sente molto l’influenza del mio vivere in quel momento, era una finta felicità e ci sono canzoni come “A spasso tra le stelle con te” e “Nel cielo tu” ispirate da quella atmosfera che per le altre persone era tutto un segreto. Ho vissuto e sto vivendo periodi dove la vita ti fa riflettere, è una cosa talmente grande stare insieme con una persona 6 anni, condividere tutto, poi affrontare 2 anni di ospedali, non è facile ritrovarsi da soli e cercare di farsi forza. Credo comunque che questa vita sia tutta una missione, la mia è stata l’aver fatto del bene ad una persona, averla aiutata e esser stato al suo fianco fino all’ultimo. Valeria era davvero tante cose.

Il video dov’è stato girato?

È stato girato in alcuni posti molto importanti per noi, nella Piazza del Popolo di Ascoli Piceno, a San Benedetto del Tronto, a Porto d’Ascoli e a Grottammare. Le riprese sono state fatte da Carlo Giuliani e il montaggio da Guido Bandini della Vivaimago Production. Abbiamo cercato di fare quel poco che risultasse un qualcosa di grande, dispongo di tantissimo materiale di me e Valeria insieme e, in un video di 3 minuti e mezzo, ho dovuto scegliere le cose più importanti affidandomi ai miei sentimenti.

Questo singolo anticiperà il tuo terzo album?

Sto scrivendo altro materiale, il mio prossimo album vedrà la luce il prossimo anno, sicuramente non nei primi mesi. Spero di fare una decina di pezzi, per ora è ancora tutto in fase di costruzione.

Nel 2006 lasci la tua città natale, Ascoli, e ti trasferisci a Milano, una scelta dettata da chi o da cosa?

Ho sempre suonato con delle cover band, un bel giorno mi sono detto che avrei voluto fare musica mia, ho fatto dei demo che sono finiti nelle mani di Saturnino, il bassista di Jovanotti, lui mi chiamò e mi disse: “Guarda, tu da 0 a 100 lo stai facendo bene qua ma se vuoi passare da 0 a 1000 devi farlo da un’altra parte, i tuoi brani mi piacciono molto, hai una bellissima voce ma se vuoi fare qualcosa devi trasferirti in una città che offre di più”. Nel 2006 c’erano ancora i locali dove uno poteva suonare qualcosa, adesso è tutto un casino, iniziavano allora le produzioni che uno poteva fare a casa, sono cambiati i tempi in questi ultimi 15 anni. Ad esempio, in questo momento, io sono ad Ascoli e riesco comunque a lavorare anche se ogni tanto devo essere presente fisicamente a Milano.

Tu hai cantato di tutto, dal pop rock al prog rock/metal al new metal, sei un ascoltatore di un po’ tutti i generi musicali?

Sì, non riesco a catalogare la musica, per me la musica è sempre musica. Sono appassionato delle grandi voci del metal ma anche di artisti con voci completamente diverse come quella del cantante dei Rammstein. Non conosco il confine della musica, ogni brano ha un tipo di arrangiamento ma non cambia niente. Nei primi tempi a Milano non è stato così semplice, ho iniziato tutto daccapo affacciandomi con delle cover band per fare qualcosa, studiavo canto e potevo quindi dedicarmi a queste cose in maniera migliore.

Oltre a “Polvere e sassi nel cuore”, dedicata alle vittime del terremoto del 2016, hai scritto anche “Sant’Emidio”, canzone dedicata al Santo Patrono di Ascoli nonché Protettore dai terremoti, tu che rapporto hai con le religioni?

Sono credente ma penso che ci sia qualcosa molto più in alto rispetto al semplice andare in chiesa. Il mio è un rapporto molto intimo, di riflessione. “Polvere e sassi nel cuore” fu scritta per il terremoto su commissione dell’ex vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D’Ercole, che mi chiamò per fare qualcosa che potesse riavvicinare le persone alla comunità. Quando si subiscono eventi così grandi ti rimane dentro la paura, sembra finire il mondo, qua vicino, a 40 km, è successo un disastro, io stesso ho perso una zia di mio padre sotto alle macerie. “Sant’Emidio” è un altro progetto non incluso nell’album. Nel mio album c’è invece il singolo “Nel cielo tu”, l’ho dedicata ad una vittima del terremoto, Andrea Cossu, dentro, però, c’era anche la mia sofferenza legata a quello che stavo vivendo.

Cos’è la musica per te?

È una cura. Mi aiuta ad andare avanti nei momenti tristi, ho imparato molto a riflettere e a capire di quest’esistenza così fragile, noi siamo niente di fronte alla potenza dell’universo. Siamo piccoli di fronte alla vita, c’è una missione per tutti noi.

In base a ciò che ci siamo detti prima, oggi puoi fare un brano da solo in casa poi, se ti va bene, lo porti in tv e hai la carriera spianata, tu hai mai pensato di lanciarti in un talent?

Sto facendo il mio percorso passo dopo passo, ho avuto la possibilità di essere in RAI nel 2011 con la presentazione di un singolo, “Non siamo soli nell’universo”. Poi ho fatto alcune apparizioni in alcune tv locali, nei talent, purtroppo, non sono mai stato fortunato. Ci fosse un’opportunità la coglierei, anche se andare in tv in Italia non è facile, puoi scrivere belle canzoni ma non dipende solo da noi purtroppo. Attualmente ci sono tanti cantanti validi, io ho costruito la mia carriera superando tante sofferenze ma, come dice Vasco, sono ancora qua.

Hai qualche concerto in programma?

Per ora no purtroppo, e questo è un altro aspetto di quest’Italia malata, si fa sempre più fatica a trovare locali dove suonare, se mi capita qualcosa ben venga altrimenti aspetterò un terreno più adeguato, non è semplice. L’anno scorso sono riuscito a fare un po’ di produzione al mio album nonostante il Covid, c’è comunque molta diffidenza da parte delle persone e ciò la percepiamo noi sul palco che, di conseguenza, non possiamo essere felici.

Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?

Grazie a te! Mi preme dire una cosa, vorrei tanto fare un libro per onorare Valeria, con foto e scritture di questa nostra storia. Non è semplice perché non sono uno scrittore e dovrei farmi aiutare da qualcuno ma ci tengo molto a farlo.

MARCO PRITONI