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ALESSANDRO MARTINELLI – Intervista al pianista torinese

ALESSANDRO MARTINELLI – Intervista al pianista torinese

In occasione dell’uscita del suo nuovo album “PAST AND PRESENT“, ho intervistato il pianista ALESSANDRO MARTINELLI.

Buongiorno Alessandro, piacere di averti sulle pagine di Tuttorock. Vuoi iniziare a raccontarci quali sono stati tuoi primi ascolti e come è nata la decisione di vivere con la musica?
Buongiorno Maurizio, grazie dell’invito! La domenica mattina, già dai 3-4 anni, mio padre mi faceva mettere il vinile sul giradischi, abbassare la puntina e avviare il play. A colpi di Cerrone, Jean Michel Jarre, Depeche Mode, U2 e compagnia bella. Quindi si può dire che questi siano stati i miei primi veri ascolti. Poi il mio gusto si è personalizzato e durante le medie mi sono avvicinato molto a tutto il filone post-punk chiamato new metal che era capitanato da Limp Bizkit, Korn e band simili. Mentre poi, il passaggio dalle medie alle superiori mi ha fatto scoprire il club e quindi la musica elettronica. Ma se c’è un strumento che non mi ha mai lasciato è stato il pianoforte, che suono da quando avevo 13-14 anni. Ho deciso di vivere di musica quando ho capito che avrei potuto farlo. Ovvero quando fui chiamato per esibirmi come DJ in tutto il mondo grazie alle mie produzioni. All’epoca non avevo ben capito che la mia passione sarebbe diventata un lavoro. Mi sento fortunato.

Ti sei diviso tra batteria e pianoforte, quest’ultimo è la scelta definitiva?
Assolutamente si, la batteria è stata solo una transizione, uno strumento che mi ha accompagnato durante il mio periodo rockettaro. Tutti suonavano la chitarra, io voglio sempre essere il diverso.

Ancor più ti sei diviso tra punk, new-wave, addirittura techno-house e la classica, raccontaci di questa evoluzione estremistica, di come sei riuscito a superare e infrangere le barriere di genere.
Tutto vive costantemente dentro di me. La techno è per me libertà, aggregazione, divertimento, condivisione, gioia. Il pianoforte invece è la parte più introspettiva di me, lo strumento che più mi consente di andare a scavare dentro le emozioni, sensazioni più profonde. Per questo mi è facile coniugare i due mondi. Perchè nonostante possano sembrare così distanti, fanno parte di me allo stesso modo.

Continuando il gioco del dividersi, dopo le discoteche ti aspettiamo nei teatri e sale concerto, quando si potrà?
Assolutamente! Cercherò di mantenere entrambi i progetti vivi, e di continuare ad infiammare i club come DJ ed emozionare / emozionarmi in teatri e club da musica dal vivo. Sarà entusiasmante.

Hai già vissuto esperienze drammatiche, l’incidente stradale cosa ti ha insegnato dal punto di vista emozionale e di crescita?
Potrà sembrare retorica, ma dall’incidente ho capito che diamo troppe cose per scontate, non ci accorgiamo della fortuna che abbiamo di essere al mondo, e spesso, non ci godiamo le cose più semplici, proprio perché ci sembrano tali. Ho imparato che dopo la tempesta c’è sempre il sole, e non importa con quante siano le difficoltà, la volontà, la forza e l’impegno ti aiuteranno e superare momenti davvero drammatici.

Anche la pandemia, mi pare di capire, ti abbia colpito profondamente con le limitazioni conseguenti, cosa ha comportato per te dovere incorporare anche questa esperienza e punto di vista?
È stata una bella botta. Ho avuto la fortuna di trasformare la mia passione in lavoro, e negli ultimi 5 anni mediamente suonavo almeno due, tre volte al mese in giro per il mondo. Ti senti vivo. Conosci costantemente nuove persone, nuove culture, nuovi ambienti. Viaggiare ti apre la testa, se in più lo fai perché il tuo lavoro te lo consente, sei in uno stato di grazia. Quando tutto questo è venuto a mancare mi è crollato il mondo addosso. I miei viaggi in aereo erano diventati i 6 passi che facevo tra camera da letto e sala, le mie cene con amici e promoter erano diventati un piatto di pasta in solitudine davanti a YouTube e i momenti dietro la consolle erano diventate le ore passate al piano in casa. Un senso di vuoto ti pervade. Solo il piano è riuscito ad aiutarmi a superare questo brutto ed incerto momento.

Progetti futuri?
Come dicevamo prima, utilizzerò tutte le mie risorse e capacità per far si che i miei due progetti musicali vadano avanti senza pestarsi i piedi. Vorrei avere due pubblici ben distinti, anche se apprezzerò molto di più coloro che sapranno accettare le mie due sfumature.

MAURIZIO DONINI

Band:
Alessandro Martinelli – pianoforte

www.memoryrecordings.eu