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ALAN PARSONS – Intervista al musicista, produttore e tecnico del suono inglese

ALAN PARSONS – Intervista al musicista, produttore e tecnico del suono inglese

Un’intervista realmente fatta alcuni mesi fa, per l’uscita dei due live e per motivi ‘tecnici’ viene pubblicata solo ora. Ancora non si sapeva molto dell’uscita del nuovo album, che come sappiamo ora esca a luglio sempre per Frontiers Records, ma un’intervista doverosa di portare a conoscenza e sicuramente con l’uscita del nuovo album tornerò a parlare con il leggendario musicista. Un’intervista fatta tramite skype e parlare guardandosi anche se tramite un monitor è un’esperienza da non dimenticare visto ciò che ci ha lasciato Alan Parsons nel corso di più di 50 anni di carriera. Di seguito il resoconto dell’intervista.

Ciao Alan, benvenuto su Tuttorock. La prima domanda è di parlarmi del cd live “The Neverending Show Live In Netherlands”, una delle tue ultime uscite discografiche. Perché la decisione di registrare quello show?
Ciao Fabio, è bello collegarmi con Roma e grazie per l’intervista! E’ stato un concerto registrato a Utrecht in Olanda nel 2019 ed è stata l’occasione per pubblicare “The Neverending Show”, un brano inedito a cui sono molto legato ed è stata anche un’occasione per fare girare il video del brano. Sono molto entusiasta di quel concerto e poi era da un po’ che non pubblicavo un album live.

Pochi mesi dopo quel concerto è arrivata la pandemia. Cosa pensi di tutto questo?
E’ stato tutto molto tragico, una situazione che nessuno si immaginava potesse accadere. Avevamo cancellato molte date in Europa e la cosa mi è dispiaciuta molto. Sicuramente con il tour del prossimo album torneremo a suonare molto dal vivo.

“The Neverending Show” è un brano inedito, come hai confermato tu, farà parte del nuovo album?
No, rimarrà in questo live, ma ci saranno altre sorprese!!

Il brano è ispirato ai Beatles? Appare la scritta Sgt. Peppers in un certo punto del video!
Non direi, anche se effettivamente appare quella scritta nel video, ma il brano è ispirato alla vita circense, è stato girato in un posto fantastico nel Riverside, a sud di Los Angeles e la maggior parte delle scene sono nate dal regista. E’ stato bello girare il video ed è stato per un po’ numero 1 in Francia.

In “The Secrets” hai diretto un’orchestra, cosa hai provato?
E’ nato tutto per caso, il Direttore d’Orchestra che doveva dirigere non stava bene in quel periodo, mi hanno chiesto di provare ed è andato tutto bene. Esperienza magnifica!

Torniamo indietro nel tempo, hai prodotto album importantissimi per la storia della musica e sei stato ingegnere del suono dei Pink Floyd, Beatles, John Miles. Che ricordi hai di quel periodo?
Splendide esperienze che sono state il pane della mia vita!! Se tutto quello che hai descritto non fosse successo, la mia vita sarebbe stata sicuramente diversa, Porterò queste esperienze sempre nel cuore. Purtroppo però la collaborazione con i Pink Floyd dopo “Atom Heart Mother” e “The Dark Side Of The Moon” non è più andata avanti, non li avevo più sentiti e avrei voluto che continuasse. Ne vado molto fiero di ciò che ho fatto in passato.

Come Alan Parsons Project hai inciso due dischi bellissimi per me, “The Turn Of A Friendly Card” e Eye In The Sky. Sono anche i tuoi preferiti?
Amo moltissimo tutti e due quegli album ma se vuoi sapere realmente quale è il mio preferito è sicuramente il primo “Tales of Mystery and Imagination Edgar Allan Poe”, senza ombra di dubbio.

40 anni da “The Turn Of a Friendly Card”, hai fatto un tour dove lo hai completamente risuonato? Che mi dici di quell’esperienza?
E’ stato molto bello riproporlo dal vivo, forse uno dei migliori concerti che ho fatto, come il concerto con l’orchestra che Ho fatto a Tel Aviv.

Come è stata la risposta del pubblico?
In entrambi i casi entusiasmante!

Tornando al tuo precedente album in studio “The Screts”, quale è il tuo segreto?
Ma ai, più che altro non ho parlati di segreti, ma di magia che è stata sempre stata la mia passione, ho affrontato il tema dei segreti che nasconde la magia.

Progetti futuri?
Sto lavorando al nuovo album ma non ti dirò di più!

Ok Alan, non insisto!! Come hai conosciuto la Frontiers Records e che ricordi hai del Frontiers Music Festival a cui hai partecipato?
Conoscevo la label già da tempo, poi ho avuto l’occasione di parlare con loro e di stringere un rapporto che spero mi porterà lontano, Stanno facendo veramente un ottimo lavoro: Il Festival è andato benissimo, suonare dal vivo in Italia è sempre una piacevole esperienza.

Un ricordo su Eric Wolfson, tuo amicco/collega con cui hai dato vita all’Alan Parsons Project e ce purtroppo è scomparso nel 2009?
Un caro amico, una bellissima persona, un grande paroliere e musicista con cui ho scritto tantissima buona musica e guardo indietro a quello che abbiamo fatto sempre con grande piacere.

Grazie Alan è stato un vero piacere parlare con te, chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio per i tuoi fan italiani.
Ho bei ricordi dei concerti fatti in Italia, un Paese meraviglioso e spero di tornare presto e vivere insieme un po’ di musica e lasciarci questa pandemia alle spalle.

FABIO LOFFREDO

Band:
Alan Parsons: Voce, chitarra acustica, ukulele e tastiere
P.J. Olsson: Voce, chitarra acustica e percussioni
Todd Cooper: Voce, sa, chitarra acustica  percussioni
Jeff Kollman: Chitarra e voce
Tom Brooks: Tastiere, voce, arrangiamenti orchestrali e direttore d’orchestra
Dan Tracey: Chitarra e voce
Guy Erez: Basso e voce
Danny Thompson: Batteria e voce
Jordan Asher Huffman: Cori
The Israel Philharmonic Orchestra

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