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43.NOVE – Intervista al gruppo versiliese

43.NOVE – Intervista al gruppo versiliese

In occasione dell’uscita del loro album d’esordio “Ho perso di vista me” (Teide Dischi – Distribuzione Ada Music), ho avuto il piacere di intervistare i 43.nove. Irriverenti, sfacciati, ma allo stesso tempo profondi e con ideali che promettono di diffondere, riuscendo già nel loro piccolo a creare un movimento, una linea concreta che attraversa i generi e che si disinteressa completamente degli appellativi e della ricerca spasmodica di dover etichettare e categorizzare l’arte, i 43.NOVE sono un gruppo versiliese scoperto da Bonnot.

Nell’estate 2020 sono riusciti a farsi conoscere grazie alla release del loro primo singolo “80Estate” e a diversi concerti suonati nei palchi più importanti della Versilia, con un seguito di pubblico che è cresciuto live dopo live.

“Storia di un uomo” è il loro primo EP, che contiene anche il singolo “Immagini” il cui videoclip viene notato da MTV che li ha selezionati come artista New Generation.

All’uscita dell’EP fanno seguito alcuni concerti in tutta la penisola nel 2021 e 2022, anno in cui la formazione si è esibita anche in apertura a Blanco e Chiello.

Nel 2023 esce “Ho perso di vista me”, il primo disco del gruppo.

Ad aprile 2023 i 43.Nove vincono il Festival Pass – Talent Selection, il concorso di Alternativents che offre la possibilità di suonare in uno dei più importanti festival europei, lo Sziget Festival di Budapest, e in alcuni dei principali festival italiani come l’Ateneika di Cagliari, Il BAM di Milano e il Chroma Festival in Umbria.

Selezionati da Rockit tra i 6 artisti emergenti tra gli oltre 500 iscritti per la finale che si è svolta al Teatro Kismet di Bari di fronte a una giuria italiana e internazionale, i 43.Nove si aggiudicano la vittoria durante la serata al Kismet guadagnando l’opportunità di esibirsi nelle prossime edizioni dei festival partner.

Ciao ragazzi e benvenuti su TuttoRock, che riscontri state avendo dal vostro disco d’esordio “Ho perso di vista me”?

Si parla di un disco d’esordio che vede 2 anni di lavoro dove ognuno di noi ha maturato un percorso diverso sia individualmente che nell’insieme, per cui si percepisce che c’è una ricerca del sound 43.nove. Questa cosa sta piacendo molto per adesso, abbiamo un riscontro decisamente positivo.

Disco da me apprezzatissimo, come vi è venuta in mente l’idea di fare un concept album?

In realtà siamo partiti cercando di implementare l’ep d’esordio “storia di un uomo”, poi abbiamo capito che il disco parla molto di noi concentrandosi su un passaggio importantissimo della nostra vita ovvero il muoversi verso l’età adulta lasciando alle spalle quegli anni di caos, di divertimenti e soprattutto di tante domande senza risposte.

Vi faccio un nome, Bonnot, cosa significa per voi?

Walter è il nostro mentore, ci ha presi, iniziati e adesso insieme alla Tube Music ci sta facendo fare esperienze indimenticabili.

Quando e come vi siete conosciuti?

Ci siamo conosciuti nel 2020, Il nostro incontro è stato abbastanza casuale, il progetto 43.nove è partito come duo ed è stato inventato da Cristiano e Elia. Io (Francesco) e Filippo avevamo dato inizio a un altro progetto. Ci siamo incontrati a suonare nello stesso locale a Viareggio una sera e da lì abbiamo deciso di unire le forze.

Potete dirmi qualcosa sull’origine del vostro nome?

Sono le prime 3 cifre delle coordinate dove è iniziato il tutto, più precisamente la casina in giardino di Elia a Lido di Camaiore.

Visto che siete molto giovani, qual è il vostro più grande sogno musicale?

Vivere di musica.

Domanda secca, 5 dischi ai quali non potreste mai rinunciare.

Bohemian rhapsody – Queen

Lucio Dalla – Lucio Dalla

The dark side of the moon – Pink Floyd

Caustic love – Paolo Nutini

Il mio canto libero – Lucio Battisti

Siete nel pieno del tour che sconfinerà anche in Ungheria, quanto vi rende orgogliosi poter esportare la vostra musica anche all’estero?

Crediamo che non sia quantificabile, siamo entusiasti e soprattutto grati di poter vivere un’esperienza simile. Non vediamo l’ora di spaccare allo Sziget Festival.

Dopo quella data ne farete altre autunnali o vi concentrerete sulla creazione di nuova musica?

Intanto ci concentriamo sull’estate, che si prospetta impegnativa ed intrigante, poi vedremo.

Grazie mille per il vostro tempo, volete aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?

Un saluto a tutti e un augurio in particolare ai sognatori di credere nei loro sogni e non fermarsi mai.

MARCO PRITONI