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ZUCCHERO “Wanted italian tour 2018” – Live @ Adriatic Arena, Pesaro 5-3- …

ZUCCHERO “Wanted italian tour 2018” – Live @ Adriatic Arena, Pesaro 5-3- …

Una pioggia ininterrotta accoglie i numerosissimi fan storici (40/50 anni in media) di Zucchero Sugar Fornaciari in coda all’ingresso  dell’Adriatic Arena di Pesaro per la tappa marchigiana del Wanted Tour 2018 con il quale il blues man nostrano festeggia 30 anni di successi nazionali ed internazionali. 

A poche settimane dall’uscita del corposo cofanetto celebrativo (3 cd, un DvD e tre inediti) il quinto per dimensione tra i palazzetti italiani accoglie caloroso e pieno in ogni ordine di posti (compresi i relativamente impegnativi posti di platea di prima fila) l’artista blues emiliano che, parole sue, “è un pò che non viene in questo posto così bello e rotondo”.

A colpire in primis la monumentale coreografia in stile “New Orleans” già parzialmente vista durante il “Black Cat Tour” con un enorme schermo a forma di cuore e palchetto rialziato per il trio di ottoni composto da James Thompson (sax tenore, sax baritono, flauto, armonica), Lazaro Amauri Oviedo Dilout (tromba, flicorno, corno francese) e Carlos Minoso (trombone, tuba) il quale rappresenta una piccola sezione della grande band di cui fanno parte anche Adriano Molinari e Queen Cora Dunham (batterie), Polo Jones (direttore musicale, basso),Brian Auger (organo hammond C3), Kat Dyson (chitarre, dobro, mandolino, bvs), ,  Nicola Peruch (tastiere), Mario Schilirò (chitarre), Andrea Whitt (violino, mandolino, chitarra pedal steel),Doug Pettibone (chitarra pedal steel, dobro, lap steel, banjo, chitarra). 

Lunga carrellata di canzoni in  ottimo equilibrio tra delicate ballad (Diamante, Dune mosse, Donne) e allegre cavalcate (13 buone ragioni, Partigiano Reggiano, Chocabeck) che stimolano il “disciplinato” pubblico pesarese ad alzarsi in piedi per ballare, alcuni addirittura sulle sedie.

A circa metà concerto il nostro delizia il suo pubblico con una sorta di medley acustico davvero particolare in puro stile Sugar: canzoni scelte tra i vecchi successi iniziate e terminate a suo gusto in quello che lui chiama “coitus interruptus” per l’ilarità generale del pubblico, rappresentano la parte più intima del concerto “come una serata tra amici con la chitarra”.

Non posso che concludere condividendo con voi il genuino piacere provato nel ritrovare una voce praticamente intoccata dagli anni che riporta i fan indietro nel tempo e ne attira sempre di nuovi. In blues we trust.

Report & photoset by MARCO CASALI 

Credits: si ringrazia Parole e Dintorni con FeP Group per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

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