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VASCO ROSSI in Puglia: “Finalmente ricominciamo a vivere una favola !”

VASCO ROSSI in Puglia: “Finalmente ricominciamo a vivere una favola !”

“Stadio S. Nicola” Bari, 22 giugno 2022 –

Eppure, sembra ieri… ma siamo ancora qua! “Eh già”!

La musica riparte e Vasco ci prende per mano. Ora possiamo tornare tutti assembrati, gomito a gomito e come dice Vasco “ad accoppiarci!”.

Bari, 22 giugno 2022, uno stadio come il “San Nicola” gremito di gente che scalpita dalla voglia di abbracciare il proprio mito, Vasco Rossi, che per il suo “Vasco Live Tour” ha registrato a Bari sold out: 50 mila spettatori, maxischermi e le sue immancabili canzoni cantate da vecchi fan e nuove generazioni.

Quasi 3 ore di concerto con la musica e le canzoni a fare da guida all’emozione.

Lo spettacolo è iniziato, il Rocker di Zocca dirige l’orchestra con i suoi successi.

La scaletta rotola giù perfettamente con “XI Comandamento” (brano tratto dal suo ultimo album in studio “Siamo qui”), per poi proseguire con brani nuovi e passati, senza dimenticare i grandi successi, quei brani che hanno fatto la storia della musica come “Senza parole”, “Sally”, “Stupendo” e “Ti taglio la gola” (Da quando m’hai preso la radio non sono più quello. Non dormo più, non mangio più. Sono uno straccio!)

Uno show con interventi contro la guerra, contro il covid. “Finalmente” è la parola più gettonata.

Sopra il palco troviamo Matt Laug alla batteria, Andrea Torresani al basso (il Gallo, Claudio Golinelli, è la “guest star” dei bis), Frank Nemola a tastiere, programmazioni e cori, Alberto Rocchetti a tastiere, pianoforte e cori, Beatrice Antolini a percussioni, pianoforte e cori, Vince Pàstano e Stef Burns alle chitarre. La new entry di questo tour è costituita dalla sezione fiati, formata da Andrea Ferrario al sax, Tiziano Bianchi alla tromba e Roberto Solimando al trombone.

Non potevano mancare le canzoni d’amore come “Toffee”, “Amore…aiuto”, “L’amore l’amore” e “Una canzone d’amore buttata via” (Hai ragione sempre te. Le mie scuse sono inutili ma non posso vivere senza di te).

Il KOM non delude, anzi è una perenne conferma (Sono l’uomo più semplice che c’è, sono l’uomo giusto per te).

Vasco e il suo pubblico sono una cosa sola, la perfetta equazione di vita in cui ci si libera da tutte le angosce e dalle frustrazioni, dai pregiudizi e dai sensi di colpa. Con Vasco si ci diverte e si piange, si condivide gioia e malinconia, si dialoga con quelle voci che abbiamo dentro chiamati “sentimenti”.

Con “Sally”, “C’è chi dice no”, “Siamo solo noi” e “Gli spari sopra”, tante canzoni liberatorie, contro i soliti (Abili a tenere sempre un piede qua e uno là).

È sulle note di “Un senso” ci si rende conto di essere parte di un universo comune con diverse generazioni, ognuna con le proprie passioni (Senti che bel vento, non basta mai il tempo. Domani è un altro giorno, arriverà).

In un’epoca come la nostra, tra alti e bassi, le canzoni del Komandante sono la simbiosi dei nostri stati d’animo. Nonostante i social, la tecnologia e gli eventi mondiali, nel profondo ci ricorda che (Siamo qui poveri eroi…. E quando non lo sai neanche perché lo fai ti basta ridere oppure piangere. E quando non si può, quando ti dico no ti vuoi nascondere, ti vuoi proteggere).

A volta basta osservarlo, il suo sguardo e la sua mimica per capire esattamente che cosa sta esprimendo in quel momento (I sogni che non so perché non hai mai fatto e gli errori che tu, che ti senti giù e io che non ne posso più. Perché ho capito che non mi diverto perché non ha più senso un aeroplano senza un aeroporto. Che dove si va? E come si fa?… Come la pioggia la domenica).

Tutto in perfetto equilibrio cosmico di chi non ha bisogno di sapere altro. Le canzoni di Vasco sono come battiti del cuore: vivono e fanno vivere.

Anche quest’anno, per la seconda volta, sono in compagnia dei miei nipoti. Ormai sono grandi e vivono questo momento come una tradizione di famiglia. Hanno capito che quando si parla di Vasco, Wikipedia, libri e tutti quelli che scelgono “la via razionale”, troveranno solo i successi e la storia del cantautore. Per noi altri, appunto “Siamo soli noi”, non è solo un artista, un noto cantante rock italiano o personaggio carismatico che, a 70 anni, è ancora un impareggiabile condensato di energia in grado di incendiare qualsiasi platea.

Vasco è una persona con il dono della sensibilità che racconta con semplici parole i sentimenti che ognuno di noi prova, inserendole in melodie di vita.  È la voce di chi non ha voce, con lui l’inquietudine o la rabbia diventano energia che cancella la malinconia (E sarà triste lo so, ma la tristezza però si può racchiudere dentro una canzone che canterò).

In questo momento, durante “Canzone”, i miei nipoti hanno capito cosa significa quella sensazione che vivo quando penso al mio amico Mimmo Bucci. Devo a lui tutto questo fantastico mondo dove posso essere me stesso (Una vita che non è mai tardi di quelle che non dormi mai).

E come tutti i finali, Vasco Rossi saluta tutti con un “arrivederci” e “tanto torno” sulle note di “Alba Chiara”.

Come per abitudine, i miei nipoti continuano ad essere “Senza parole”.

MAURIZIO TARANTINO

 

Credits: si ringrazia l’Ufficio stampa di LIVE NATION per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

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