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THE PRODIGY – Live @ Postepay Parco Gondar, Gallipoli (LE) 16-8-2016

THE PRODIGY – Live @ Postepay Parco Gondar, Gallipoli (LE) 16-8-2016

Sono passati ormai 20 anni dall’uscita di uno degli album con cui i Prodigy segnarono in modo indelebile la musica degli anni 90, The Fat of the Land, i cui brani spopolavano in modo trasversale dai club di musica elettronica più affermati ai locali che proponevano musica rock. Oggi la band inglese torna in Italia per un concerto nella bella cornice del Parco Gondar di Gallipoli, all’interno della programmazione del Postepay Sound (insieme questa sera al dj set dei Martinez  Brothers) rassegna che propone ai molti giovani in vacanza in Salento tanti artisti di primo piano a livello mondiale. Tanti sono i fan accorsi questa sera per ascoltare il live della band inglese, capace di coniugare dal vivo tutta la potenza della musica elettronica guidata della mente del gruppo Liam Howlett, con l’energia della musica rock esaltata da batteria e  chitarra, il tutto guidato dalle voci dei carismatici Keith Flint e Maxim.

Dopo un change over di 45 minuti tra l’open act e gli headliner, richiesto dalla stessa, che ritarda l’inizio del concerto, i Prodigy salgono sul palco in splendida forma, con una scenografia piena di luci ed effetti speciali pronta ad accompagnare la musica della band, e subito propongono uno dei loro brani di maggior successo, Breathe: l’atmosfera davanti al palco si fa immediatamente molto calda, e i tanti fan presenti iniziano a lanciarsi l’uno contro l’altro, in una danza che assomiglia a una battaglia. Nasty e Omen sono i successivi brani in scaletta,  con quest’ultima accolta da una vera e propria ovazione del pubblico, seguiti da Wild frontier e dall’inconfondibile riff di un altro dei maggiori successi della band, Firestarter: davanti al palco il clima è sempre più infuocato, Maxim invoca gli “Italian Warriors” che rispondono alla chiamata con un gigantesco cerchio durante l’intermezzo del brano, e non appena la batteria riattacca, nel mezzo si aggrovigliano corpi che si scagliano l’uno contro l’altro. Il concerto prosegue con Roadblox, The day is my enemy e uno dei brani più amati dai fan della band inglese, Voodoo people, che infatti viene accolta con grande entusiasmo; Get your fight on e Run with the Wolves preparano i fan ai brani i finali della prima parte del concerto: il primo singolo dell’omonimo album Invaders must die, seguita da Poison e per concludere uno dei brani più emblematici della band inglese, Smack my bitch up, al termine del quale il gruppo si concede una pausa che permette al pubblico visibilmente affaticato di prendere fiato dopo un’ora intensa di concerto. I Prodigy tornano sul palco e dopo un breve intro elettronico eseguono una dietro l’altra Their law, No Good (start the dance) e concludono il live con il secondo singolo dell’ultimo album, Take me to the hospital.

Il concerto termina con una vera e propria standing ovation dei tanti giovani accorsi questa sera, tributando il meritato omaggio alla band inglese: dopo tanti anni dalla loro consacrazione, i Prodigy confermano dal vivo di essere il gruppo che meglio ha saputo fondere il sound dell’elettronica degli anni 90 con tutta l’energia della musica rock, per un spettacolo che risulta ancora attuale ed estremamente coinvolgente, che testimonia ancora una volta l’originalità del sound dalla band inglese nel panorama musicale degli ultimi 25 anni.

ALESSANDRO FABBRIZZI
Photoset by ELENA ARZANI (Campovolo 25-8-2015)

Credits: si ringrazia l’Ufficio Stampa di Enotria Editoriale per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

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