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SUPERSONIC BLUES MACHINE ft. BILLY GIBBONS + MARK LANEGAN – Pistoia Blues Festival 2 …

SUPERSONIC BLUES MACHINE ft. BILLY GIBBONS + MARK LANEGAN – Pistoia Blues Festival 2 …

alice lorenzini supersonic blues machine billy gibbons pistoia blues 15 07 18 11 orig

Il Pistoia Blues Festival continua a porsi come un punto di riferimento per tutti gli organizzatori di live, a parte la splendida cornice naturale di Piazza del Duomo, la Davvero Comunicazione ha installato un numero di bagni perfetto per consentirne l’uso senza file, e caso raro, dotati di carta igienica ancora a fine serata. Aggiungiamo un buon numero di punti di ristoro che si uniscono ai locali presenti sulla piazza, prezzi modici e niente token, ospitalità toscana. Ultimo punto è la sicurezza, sempre attenta, ma mai invadente ed oppressiva come in altre venue dove riescono a farti passare la voglia di assistere ad un live per le estreme assurdità ed ottusità cui ti sottopongono.

Andando sulla musica, parliamo dei due headliner della serata, lo scuro Mark Lanegan a Pistoia c’era già stato nel 2014, quella volta da solo e in teatro, invece stavolta è in piazza e con la band, un cast di alto livello che accompagna il tenebroso cantante. Una voce spettrale, ma di estremo fascino, i toni punteggianti degli Screaming Tree si sciolgono nelle reminiscenza stoner dei QOTSA, contaminandosi con le influenze più recenti di elettronica,, resta intonsa l’abisso da cui proviene la sua voce, tale anche quando parla invece di cantare. E si apre con il recente Gargoyle da cui estrae Death’s head tatoo, l’assaggio seminale della qualità che Mark saprà regalare stasera. Lo scuro album Blues Funeral, una specie di discesa negli inferi, fa capolino nella setlist, il chitarrista al suo fianco non è meno appiccicoso e denso di lui, l’insieme acquista fascino ed impatto man mano che si procede. Da Nocturne a Deepest shade si grattano corde vocali ed anime, Lanegan pare un profeta mentre recita la succosa Bleeding muddy water e si sale e e si scende nei ritmi, anche se il frontman rimane sempre acidamente immobile al centro della scena. La folla assiepata in piazza è rapita dalla figura magnetica di Lanegan, se la fragorosa Beehive con il suo ritmo incalzante aveva destato la magia, Death trip to Tulsa va a girare la manopola del su off in maniera ruggente, lasciando l’acido in bocca per la mancanza del bis, ma i ritmi del festival sono e la Blues Machine incalza.

Setlist:
Death’s head tattoo
The gravediggers song
Hit the city
Sister
Nocturne
Emperor
Deepest shade
Beehive
Bleeding Muddy Water
Riot in my house
Ode to sad disco
Harborview hospital
No bells on Sunday
Harvest home
Floor of the ocean
Death trip to Tulsa

http://marklanegan.com
https://www.facebook.com/MarkLanegan
https://twitter.com/marklanegan
http://www.youtube.com/marklaneganofficial
http://soundcloud.com/marklanegan
http://itunes.com/marklanegan

L’ultimo album è un percuotimento che sveglierebbe I trapassati più di Baron Samedi, la <strong><em>Supersonic Blues Machine</em></strong> è un treno del sud che parte dal delta del Mississippi ed arroventa il clima trasformando Piazza del Duomo nella nostrana Clarksdale, ed al centro di Crossroads troviamo una combo multinazionale, come ricordato dal dirompente  Barras indicando il serbo Simic e l’italiano Grossi che farà anche da traduttore. Papa Legba è sicuramente sul palco, appollaiato sopra qualche cassa, a dispensare la musica del demonio, perché quello che fanno i SBM è un tornado inarrestabile di rovente blues elettrico che strappa via la pelle a suon di schitarrate, anche suonate alla vecchia, dietro la schiena e con i denti da Barras. Il basso del nostro Grossi è granitico e martella assieme ad un drummer’ esorbitante come Aronoff, un potente martello pneumatico dietro le pelli. Forse manca la hit mainstream, ma le 11 tracce di Californisoul sono una migliore dell’altra, difficile sceglierne una in particolare, un album tutto da assaporare, magari dando un paio di punti in più alle trascinanti I Am Done Missing You</strong>, L.O.V.E. ed Elevate.

Ma il nome che aleggia sulla bocca di tutti è la presenza della barba più cool del pianeta, quella dello ZZTop Billy Gibbons. Il tempo di una veloce presentazione ed i complimenti al cibo italiano, che l’inconfondibile giro di La Grange fa collassare tutta la piazza che si riversa sottopalco incurante della security. La SMB ft. Gibbons risultano  una perfetta macchina da guerra, la temperatura della piazza diventa lavica, su Dust my broom di Robert Johnson anche Papa Legba salta, e con il classicone dell’ormai consumato Eliminator, Sharp Dressed Man, siamo al delirio totale. C’è ancora tempo per un encore terminale con Got my mojo workin’ e Going down, le sedie così ordinatamente disposte sono sparse ovunque dalla folla impazzita, ma che ribadisce come il Pistoia Blues Festival sia un punto fermo nella musica live estiva italiana.

MAURIZIO DONINI
Photoset by ALICE LORENZINI

Credits: si ringrazia Davvero Comunicazione per la gentilissima disponibilità e la sempre impeccabile organizzazione dell’evento.

Setlist:
I am done missing you
I ain’t falling again
Remedy
Love
Watchagonnado
The stranger
Bad boys
Can’t take it no more
Elevate
Let it be
Hard times
Feat Billy Gibbons
La Grange
Broken heart
Dust my broom
Running whiskey
Sharp dressed man
Encore:
Got my mojo
Going down

Band:
Kris Barras – voce, chitarra
Serge Simic – chitarra
Eric Gales – chitarra
Fabrizio Grossi – basso
Alessandro Alessandroni jr. – tastiere
Kenny Aronoff – batteria

http://supersonicblues.com
http://www.facebook.com/SupersonicBluesMachine
https://twitter.com/SupersBluesMach
https://www.youtube.com/user/mascotlabelgroup/search?query=Supersonic+blues+machine

L’ultimo album è un percuotimento che sveglierebbe I trapassati più di Baron Samedi, la <strong><em>Supersonic Blues Machine</em></strong> è un treno del sud che parte dal delta del Mississippi ed arroventa il clima trasformando Piazza del Duomo nella nostrana Clarksdale, ed al centro di Crossroads troviamo una combo multinazionale, come ricordato dal dirompente  Barras indicando il serbo Simic e l’italiano Grossi che farà anche da traduttore. Papa Legba è sicuramente sul palco, appollaiato sopra qualche cassa, a dispensare la musica del demonio, perché quello che fanno i SBM è un tornado inarrestabile di rovente blues elettrico che strappa via la pelle a suon di schitarrate, anche suonate alla vecchia, dietro la schiena e con i denti da Barras. Il basso del nostro Grossi è granitico e martella assieme ad un drummer’ esorbitante come Aronoff, un potente martello pneumatico dietro le pelli. Forse manca la hit mainstream, ma le 11 tracce di <em>Californisoul</em> sono una migliore dell’altra, difficile sceglierne una in particolare, un album tutto da assaporare, magari dando un paio di punti in più alle trascinanti <strong>I Am Done Missing You</strong>, <strong>L.O.V.E.</strong> ed <strong>Elevate</strong>.

Ma il nome che aleggia sulla bocca di tutti è la presenza della barba più cool del pianeta, quella dello ZZTop Billy Gibbons. Il tempo di una veloce presentazione ed i complimenti al cibo italiano, che l’inconfondibile giro di La Grange fa collassare tutta la piazza che si riversa sottopalco incurante della security. La SMB ft. Gibbons risultano  una perfetta macchina da guerra, la temperatura della piazza diventa lavica, su Dust my broom di Robert Johnson anche Papa Legba salta, e con il classicone dell’ormai consumato Eliminator, Sharp Dressed Man, siamo al delirio totale. C’è ancora tempo per un encore terminale con Got my mojo workin’ e Going down, le sedie così ordinatamente disposte sono sparse ovunque dalla folla impazzita, ma che ribadisce come il Pistoia Blues Festival sia un punto fermo nella musica live estiva italiana.

MAURIZIO DONINI
Photoset by ALICE LORENZINI

Credits: si ringrazia Davvero Comunicazione per la gentilissima disponibilità e la sempre impeccabile organizzazione dell’evento.

Setlist:
I am done missing you
I ain’t falling again
Remedy
Love
Watchagonnado
The stranger
Bad boys
Can’t take it no more
Elevate
Let it be
Hard times
Feat Billy Gibbons
La Grange
Broken heart
Dust my broom
Running whiskey
Sharp dressed man
Encore:
Got my mojo
Going down

Band:
Kris Barras – voce, chitarra
Serge Simic – chitarra
Eric Gales – chitarra
Fabrizio Grossi – basso
Alessandro Alessandroni jr. – tastiere
Kenny Aronoff – batteria

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