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STING – Live @ Visarno Arena, Firenze 28-7-2016

STING – Live @ Visarno Arena, Firenze 28-7-2016

Mettici una calda serata d’estate fiorentina, la stupenda cornice del Visarno Arena, e un gentleman inglese leggenda della storia della musica.
Con questi presupposti, il concerto di Sting si preannunciava come uno degli appuntamenti live più importanti dell’estate del capoluogo toscano, e tanti sono i fan provenienti da tutta Europa che stasera sono accorsi per la data fiorentina del Back to bass tour, che precede l’uscita del nuovo album 57th & 9th che l’artista inglese ha già registrato e che pubblicherà a novembre.

Sting si presenta puntuale sul palco accompagnato per questo tour da musicisti di fama mondiale: Vinnie Colaiuta alla batteria (che l’artista inglese insiste a chiamare Vincenzo per sottolinearne le radici italiane), Dominic Miller alle chitarre e David Sancious alle tastiere, una leggenda, forte delle esperienze nella E Street Band e  Santana; dopo aver salutato il pubblico con un italiano pressochè perfetto (da tempo vive per molti mesi dell’anno nella sua villa con annessa tenuta agricola a Figline Valdarno in provincia di Firenze), il concerto si apre con uno dei più grandi successi dei Police, Every Breath You Take, e l’accoglienza del pubblico non può che essere trionfale, anche se l’atmosfera non è quella dei live di un tempo, visto che la platea è composta solo da posti numerati seduti (scelta che darà allo show una dimensione più da ascolto che da concerto rock); dopo If I Ever Lose My Faith in You e Mad about you (di cui si ricorda la versione in italiano Muoio per te) Sting saluta il pubblico in italiano e torna a un brano dei Police con l’adrenalinica Driven to tears,che esalta le qualità straordinarie dei musicisti che lo accompagnano in questo tour.

E subito dopo l’artista inglese omaggia un altro grande interprete della musica anglosassone con cui ha da poco concluso un tour negli Stati Uniti, Peter Gabriel, con la splendida Schock the monkey, arricchita da un superbo assolo di basso e violino, al termine della quale l’artista inglese presenta al pubblico tutti i musicisti che condividono con lui il palco.
Dopo Invisible sun, Sting propone un breve tratto di Selling England by the pound dei Genesis, già proposta nel tour con Peter Gabriel che alcuni fan hanno letto come una critica dell’artista inglese alla Brexit, che fa da intro ad uno dei più grandi successi dei Police, Message in a Bottle, esaltata dalla poderosa interpretazione di Colaiuta, tanto che molti degli spettatori presenti si alzano dalle sedie e iniziano a ballare.
Molto emozionante è l’interpretazione della raffinata Fields of gold, seguita da So lonely, uno dei brani live più d’impatto dei Police impreziosita da un grande assolo alle tastiere di David Sancious.
Il concerto prosegue con brani più ricercati come When the World Is Running Down, You Make the Best of What’s Still Around, Something the Boy Said  e Shape of My Heart, mentre nel finale della prima parte del concerto Sting propone alcuni tra le hit più famose del suo reportorio e di quello dei Police: Englishman in New York, Every Little Thing She Does Is Magic e una strepitosa interpretazione di Roxane magistralmente articolata in strofa in stile jazz e ritornello con un sound marcatamente rock, che sul finale si trasforma in Ain’t no sunshine di Bill Whiters: una vera e propria standing ovation accompagna l’uscita dal palco dell’artista inglese e degli altri musicisti che lo accompagnano.

Il primo encore riserva una piacevole sorpresa ai fan, ai quali viene permesso di assistere all’ultima parte del concerto in piedi davanti al palco, e l’atmosfera inizia subito a surriscaldarsi: Desert rose e Next to you infiammano il pubblico accorso velocemente ai piedi dello stage, mentre Fragile, interpretata in modo raffinato da Sting alla chitarra, conclude il concerto con un tocco di malinconia, forse a richiamare i tanti avvenimenti dolorosi che hanno afflitto l’Europa in questi ultimi tempi.
Prima di abbandonare il palco, l’artista inglese e la sua band raccolgono gli applausi del pubblico in delirio dopo due ore di grande musica, per un concerto senza luci e scenografie spettacolari, ma in cui la grandissima qualità dei brani proposti e la straordinaria abilità dei musicisti che si sono esibiti hanno permesso al pubblico di assistere forse al concerto di maggior spessore dell’estate fiorentina.
 
ALESSANDRO FABBRIZZI
Pics by ANDREA BRUSA (2015)
 
Credits: si ringrazia l’Ufficio Stampa Mannucci per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

 
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