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PEARL JAM + PIXIES + WHITE REAPER @ Autodromo Imola 25-6-2022

PEARL JAM + PIXIES + WHITE REAPER @ Autodromo Imola 25-6-2022

PEARL JAM “Europe 2022” + PIXIES + WHITE REAPER @ Autodromo Imola 25-6-2022

Il gran giorno dei Pearl Jam è finalmente arrivato, ma sotto il sole cocente di questa estate africana sono i White Reaper, questi ragazzi del Kentucky ad aprire le danze, e con profitto. La band si presenta con un punk rabbioso che ricorda gli Offspring, ma senza le hit radio che hanno lanciato i californiani nell’olimpo musicale. Pur penalizzati da un audio che non è parso all’altezza, i ragazzi ci hanno dato dentro con ardore e voglia genuina, il risultato è una manciata di canzoni ben impostate e sparate sul pubblico con bravura, sicuramente meritevoli da seguire anche in altre occasioni.

Band:
Tony Esposito – guitar, vocals
Ryan Hater – keyboard
Hunter Thompson – guitar
Nick Wilkerson – drums, percussion
Sam Wilkerson – bass 

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Hit radio che non manca invece agli storici Pixies, la band di Black Francis con “Where is my mind?” vince a mani basse nell’etere, ma non è solo questo. Suono puro e cristallino, un muro del suono potente e irruento, Paz si dimostra di qualità anche nel canto e la setlist scorre via alla grande. Irriverenti e professionali, presentano l’anteprima del nuovo album in uscita a settembre con il singolo “There’s a moon on”, avvolto in sonorità che fanno pensare a un cambio di rotta musicale verso orizzonti più moderni per i bostoniani. Irriverenti e goliardici, i Pixies divertono e si divertono e l’attesa per gli headliner diventa leggera con la loro colonna sonora. Band di assoluto livello, con musicisti abili e ispirati, già vista più volte, che in ogni occasione non fa rimpiangere il momento.

Setlist:
1. Gouge Away
2. Wave Of Mutilation
3. Bone Machine
4. U-Mass
5. Head On (The Jesus and Mary Chain cover)
6. Hey
7. Gigantic
8. Vamos
9. Here Comes Your Man
10. All the Saints
11. Cactus
12. Where Is My Mind?
13. Winterlong (Neil Young cover)
14. There’s a moon on
15. Caribou
16. Death Horizon
17. Mr. Grieves
18. Crackity Jones
19. Isla De Encanta
20. Debaser

Band:
Black Francis – voce, chitarra
Joey Santiago – chitarra
David Lovering – batteria
Paz Lenchantin – basso

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Quando inizi con Corduroy ed Even flow vinci facile, spesso i live sparano le cartucce migliori a metà setlist, qui si comincia subito con il delirio pescando tra i tantissimi successi della band di Seattle, alfieri superstiti dell’ondata grunge. Un Eddie Vedder smagliante, come tutta la band, peraltro, rinforzata nella versione live dal chitarrista ex-RHCP Josh Klinghoffer e con Boom alle tastiere. Empatico, caloroso, ammiccante, Eddie impugna una bottiglia di eccellente barolo nella destra mentre con la sinistra regge un foglio in italiano: “Quello che per due anni ho visto nei miei sogni, era di suonare in Italia, il posto preferito dove venire. Ma mi risvegliavo triste, perché non era vero, cioè tornare in Italia oggi, è vero o sto sognando?”. Un siparietto lungo e divertente tra il frontman e il pubblico sulla pronuncia di “risvegliavo” ha aggiunto pathos ulteriore.

Jeremy è sempre un capolavoro di bellezza musicale e senso della vita, l’urlo “Jeremy spoken” è un mantra mondiale e la successiva Come back viene dedicata agli amici scomparsi da Eddie, dedicata a un fan italiano, Luca, con queste parole: “Il dolore non passerà, la sola cosa che possiamo fare è celebrare il tempo che ha speso con noi”. Vedder si ferma spesso per fare soccorrere qualcuno che sta male tra il pubblico o fare salire una bambina sul palco, o leggere un biglietto, come quello in cui una donna racconta: “Tre anni fa avevo comprato il biglietto con la mia. Ora lei non c’è più… sai, il covid. Sono stata indecisa fino all’ultimo se venire, ho scelto fosse giusto esserci anche per lei; ho il suo biglietto con me, così ci siamo tutte e due“.

E le donne sono al centro spesso del concerto, a sorsi di barolo Eddie ricorda l’incontro con la moglie a Milano, 22 anni fa in questo giorno, e su questo fa partire una ruggente Wishlist. McCready è scatenato, le corde sue con Gossard e Ament spaccano alla grande. E Mike la chitarra la spacca per davvero su Daughter (mesciata a People have the power) unendosi alla rabbiosa dichiarazione di Vedder sulla abominevole sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti: “Ci sono 55 Paesi al mondo che garantiscono alle donne il diritto di scegliere per sé stesse, di controllare il proprio corpo e il proprio futuro, da ora gli Stati Uniti non sono più tra quei paesi. Avere un bambino è una bellissima cosa, ma ci deve essere scelta, amore, e una donna deve poter decidere se vuol crescere un figlio o no. E non dimentichiamolo, il 100% delle gravidanze è responsabilità degli uomini“.

Una band stratosferica per un live pazzesco che unisce musica e aneddoti, sempre Eddie racconta di avere composto MFC a Roma in macchina mentre alla radio passavano gli U2 e aggiunge sornione che “A vent’anni lavoravo in un hotel di lusso, presi le chiavi della Ferrari di un cliente e andai a correre per le strade di San Diego, fu la sciocchezza più grande della mia vita, ma ironia della sorte stasera sono a Imola nell’autodromo della Ferrari”. Chiudendo la setlist con Porch, ringrazia la crew, la security, le band che hanno preceduto i PJ e i tecnici del suono per avere risolto alcuni problemi audio. Si parte con l’esplosione di un encore devastante, con una straripante Black che pare non finire mai, una Alive che pare chiudere la serata, che invece si conclude con la malinconica e struggente Yellow ledbetter. Si torna a casa con il sogno del concerto vissuto negli occhi e nella mente, lasciando il closing alle parole di Vedder che restano scolpite nelle nostre orecchie: “Stasera non abbiamo suonato per voi, voi avete suonato con noi. We are still alive“.

MAURIZIO DONINI

Photoset by NINO SAETTI

Credits: si ringrazia Studios Concerti e Live Nation per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

BAND:
Eddie Vedder – voce, chitarra ritmica
Mike McCready – chitarra solista
Stone Gossard – chitarra ritmica
Jeff Ament – basso
Matt Cameron – batteria
Tour:
Kenneth “Boom” Gaspar – tastiera, organo
Josh Klinghoffer – chitarra, percussioni

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SETLIST:
1. Corduroy
2. Even Flow
3. Why Go
4. Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town
5. Dance of the Clairvoyants
6. Quick Escape
7. MFC
8. Jeremy
9. Come Back
10. Save You
11. Wishlist
12. Do the Evolution
13. Seven O’Clock
14. Daughter (con “People Have the Power”)
15. Given to Fly
16. Superblood Wolfmoon
17. Lukin
18. Porch
Encore:
19. State of Love and Trust
20. Black
21. Better Man
22. Alive
23. Yellow Ledbetter