Nada Surf @ Santeria Toscana 07.12.24
Nada Surf @ Milano Santeria Toscana 07.12.24
Il freddo e il buio si abbattono su Milano, ma considerato che si tratta del 7 dicembre, ovvero Sant’Ambrogio (santo patrono della città), almeno il traffico sembra essere tutto sommato indulgente.
L’asfalto è totalmente zuppo e cade anche un leggero nevischio. Un’ampia pannellatura a led, affacciata su viale Toscana, ci avvisa a ripetizione che stiamo per assistere ad un concerto dei N A D A S U R F
La band, originaria di New York, è divenuta rapidamente un punto di riferimento nel panorama alternativo a partire dalla fine degli anni ’90, quando esordì con il celebre singolo “Popular” dall’album High/Low (1996), che li rivelò al grande pubblico. Titolo di buon auspicio che segna una carriera in bilico tra sonorità indie ed alternative rock, condite da un approccio intimo e riflessivo nelle composizioni.
L’ultimo album, Moon Mirror, definito da Rolling Stone: “l’album musicalmente ed emotivamente più appassionato degli ultimi anni”, dimostra quanto il trio composto da Matthew Caws (chitarra, voce), Ira Elliot (batteria, cori) e Daniel Lorça (basso, voce), abbia ancora molto da offrire, unendo testi emotivamente potenti a sonorità impeccabili.
Ritornando alla nostra serata, il corridoio stretto e transennato che conduce alla sala concerti della Santeria di Milano, si allarga gradualmente, rivelando il guardaroba posto sulla destra, dove si scorgono diversi cappotti e borse appesi con cura, mentre sulla sinistra lo sguardo indugia sul vero e proprio locale tipo cocktail bar, cinto dalle luci soffuse.
Un’atmosfera radical chic, con il bancone lucente e le bottiglie perfettamente allineate, gli ospiti che sorseggiano amabilmente i loro drink o si intrattengono per la cena, discorrendo seduti ai tavoli.
Il passaggio sembra quello di un foyer teatrale, con le porte spesse che celano e trattengono i suoni musicali crescenti di intensità, così come è crescente l’eccitazione di addentrarsi un uno spazio totalmente inesplorato.
Fortunatamente il controllo biglietti è rapido ed il TEATRO che si disvela è una vera chicca, con i 250 mq abbondanti e l’attrezzatura subwoofer della Bose.
Il concerto dei Nada Surf è un viaggio attraverso quasi trent’anni di carriera, che inizia con “Inside of Love” e “Hi-Speed Soul”.
Il vibe ricalca quello di un ballo scolastico americano con le luci dorate a faretto, proiettate direttamente sul pubblico, quasi magiche. Mi sembra di aver scordato l’abito da prom, quando vengo colta di sorpresa dalla tastiera di Louie Lino.
Tuttavia dal punto di vista musicale è sicuramente il duo ritmico a dare una spinta alla performance.
Daniel Lorça (basso) impressiona per l’incredibile tecnica: una straordinaria maestria nella mano sinistra, molto composta e rilassata, combinata ad una grande forza e velocità nel fingerpicking destro, con un suono sempre robusto e molto preciso.
La sua presenza scenica (diversa da quella del resto della band), sempre con i rasta e la sigaretta in bocca, lo rendono un personaggio bizzarro che si discosta dall’immagine classica di questo genere, ma perfettamente integrato a livello di sound.
Fondamentale anche il ruolo di Ira Elliot alla batteria, che contribuisce alla ritmica fluida ed impeccabile, mantenendo il groove durante l’intero concerto.
Matthew Caws, cuore pulsante della band, ugola d’oro capace di interpretare ogni brano con grande passione e genuina intensità, dal canto suo preserva una voce melodiosa e levigata, dalla grande presenza emozionale.
Legge poche righe in italiano, pescate da alcuni foglietti che estrae dalle tasche: “questa è una canzone sul multitasking, come una sorta di promessa di smettere con il multitasking. Ironia della sorte l’ho scritta mentre guidavo, non proprio un buon inizio”, scherza introducendo “In Front Me Now“.
Poco dopo, invece, ci commuove con Mathilda: “da bambino non ero molto mascolino, il che non era proprio piacevole perché andava bene perché mio padre era così amorevole e mi accettava per quello che ero. Questa canzone è dedicata a tutti i padri che accettano e sostengono i lori figli così come sono“.
Per “See These Bones” si affida all’inglese, spiegando che l’idea per la canzone gli è giunta visitando un ossario a Roma.
Finale destinato alla malinconica “Hyperspace”, prima dei bis obbligati con le ovvie “Popular”, “Always Love” e l’acustica “Blizzard of ‘77” in una versione acappella, accompagnata solo dalla chitarra solista di Matt.
Un concerto che ha restituito tutta l’essenza della musica dei Nada Surf: sincera, potente e in grado di far sentire ogni singolo spettatore parte di qualcosa di speciale.
SUSANNA ZANDONÀ
Credits: si ringrazia Hub Music Factory per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
SETLIST:
Inside of Love
Hi-Speed Soul
In Front of Me Now
Come Get Me
Fruit Fly
Killian’s Red
Intel and Dreams
Losing
Mathilda
The Plan
Looking for You
Second Skin
New Propeller
See These Bones
Blonde on Blonde
The One You Want
Open Seas
Something I Should Do
So Much Love
Hyperspace
Encore:
Popular
Always Love
Blizzard of ’77
Better known as Violent Lullaby or "The Wildcat" a glam rock girl* with a bad attitude. Classe 1992, part-time waifu e giornalista** per passione. Nel tempo libero amo inventarmi strambi personaggi e cosplay, sperimentare in cucina, esplorare il mondo, guardare anime giapponesi drammatici, collezionare vinili a cavallo tra i '70 e gli '80 e dilettarmi a fare le spaccate sul basso elettrico (strumento di cui sono follemente innamorata). *=woman **=ex redattrice per Truemetal