Litfiba “Ultimo girone tour” @ Atlantico Live Roma 10-5-2022


Litfiba “Ultimo Girone Tour 2022” @ Atlantico Live Roma 10-5-2022
Il nome “L’Ultimo Girone” dato a quello che è stato annunciato come l’ultimo tour dell’ancor florida accoppiata Renzulli-Pelù, riflette alla grande ancora l’intensità di significato che sta dietro alle mai scontate parole che hanno sempre contraddistinto testi e proclami del gruppo fiorentino. Un estremo saluto al pubblico tricolore con cui i Litfiba hanno deciso di congedarsi preannunciando il tutto già dalla fine dello scorso anno, attraversa l’intera nazione con partenza doppia nelle città di Padova (26-27 aprile) e Napoli (3-4 maggio) dove l’accoglienza è stata osannante, per poi giungere proprio a Roma (10-11 maggio) e toccare il capoluogo toscano (16-17 maggio), chiudendo poi questa spring leg all’Alcatraz di Milano (24-25 maggio). Le pronosticate esibizioni avrebbero dovuto prendere piede due anni fa per festeggiare i quarant’anni del gruppo scoccati in pieno lockdown. Purtroppo, senza troppi giochi di parole la sfortuna ci ha messo lo zampino, dando modo a Piero Pelù di sostenere, il suo sesto album solista PUGILI FRAGILI (uscito proprio il 21 febbraio 2020) e consentire a Ghigo Renzulli di rifinire il progetto No.Vox con la pubblicazione di un esempio di gioiellino discografico fuori dall’ordinario a nome CINEMATIC (recensione disponibile dal 31 maggio 2021 su questa piattaforma). L’Atlantico (non molto distante dal fu Palaeur attuale Palalottomatica) è uno spazio perfetto per ospitare concerti di questa portata, la previsione di circa 3.500/4.000 persone è pienamente soddisfatta. Un’apertura cancelli già annunciata alle ore 19.00 garantisce il regolare flusso del pubblico fino a qualche minuto prima dell’inizio dello show.
Le luci più alte si abbassano Pelù fa ingresso subito dopo il gruppo (completato da Luca Luc “Mitraglia” Martelli alla batteria, Dado “Black Dado” Neri al basso ed il fido Fabrizio “Simoncia” Simoncioni alle tastiere) gridando: “Le vedete le 4 X alle mie spalle? (riferendosi al telone scenografico dietro alla batteria) Sono molto più potenti di tutte le Z di Putin!” L’avvio è con quanto di meglio il 1990 ha potuto offrire: “El Diablo” e “Proibito” in successione danno il via ad uno spettacolo energico e vigoroso, durante il quale la vivacità e la repressa (consentitemelo) voglia di live degli ultimi due anni di pubblico e performers, forse non poteva trovare migliore rampa di rilancio che con questo inizio di spettacolo. Una esibizione questa che rispecchia appieno lo stile della band toscana, conferendo al live show un significato politico, facendosi sempre portabandiera di argomenti come, mafia e guerra tra gli altri, mettendosi sempre al fianco dei più deboli. Intelligenza e vivacità che viaggiano sempre sul medesimo binario mostrando i due pilastri sempre in primo piano: la chitarra di Ghigo lascia fuoriuscire e suoni incandescenti alternati ad incantevoli parti melodiche, allo stesso modo in cui la dicotomica vocalità di Piero trova un ottimo equilibrio tra urla sinistre e melodie sempre trascinanti. Il concerto è sì motivo di proclami, ma anche di ricordo di chi non c’è più. E via con una snervante “Eroi nel vento” a ricordare Gino Strada, così come una sentita interpretazione de “Il Volo” (per gli ex Ringo De Palma e Candelo Cabezas non più fra noi come Erriquez della Bandabardò) e una coinvolgente “Lo Spettacolo” dedicata all’icona grunge Kurt Cobain.
Canzoni che si susseguono e che difficilmente lascerebbero scontenti tra il pubblico: dalla visionaria “Istanbul” (primo ed unico singolo da DESAPARECIDO del 1985) alla sperimentale di “Paname” (da LITFIBA 3 del 1988) poi alla denuncia di “Dimmi il Nome” (da TERREMOTO del 1993) e a “Il mio Corpo che Cambia” tirato fuori da quel cilindro dorato che è/è stato INFINITO che chiuse la cosiddetta prima fase dei Litfiba con Pelù alla voce, risultando ad oggi il disco più venduto del gruppo superando il milione di copie. Momenti che rispettano per alcuni aspetti anche rispetto per una ritualità del rock con assoli di tutto rispetto anche per i rispettabili professionisti nonché compagni di viaggio di Ghigo e Piero, ma anche frangenti divertenti come lo scapezzolamento a presentazione della sempre attuale “Regina di Cuori” (tra le più riuscite di MONDI SOMMERSI uscito esattamente 25 anni fa), una grande immersione nella new wave dallo stampo gitano di “Tziganata” e la tripletta finale di “Lulù e Marlene”, “Tex” e “Cangaceiro” che manda a casa tutti felici e contenti.
Ottima l’idea dell’ampia possibilità di scelta tra i brani preparati (circa 40!), viste le doppie serate previste in uno stesso luogo, dove l’accanito fan presente anche alla seconda serata, non si troverebbe neanche di fronte alla medesima scaletta rispettata durante la prima. Un addio fatto di semplicità, affidandosi ad una scenografia semplice e scarna e dove la musica ha sempre giocato il ruolo di primo ordine rendendo onore alle aspettative dei presenti, lasciandomi però fantasticare che chissà se fra qualche anno non potremmo trovarci ad essere trascinati all’interno di un ulteriore ULTIMO GIRONE…mai dire mai!
CLAUDIO CARPENTIERI
Credits: si ringrazia ABOUT per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
BAND:
Piero Pelù
Ghigo
Dado Neri
Luca Martelli
Fabrizio Simoncioni
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Scaletta:
Eroi nel vento
Tex
La preda
Dimmi il nome
L‘impossibile
Apapaia
Sparami
Istanbul
Il volo
Fata Morgana
Spirito
Regina di cuore
Il mio corpo che cambia
Ci sei solo tu
Ritmo #2
Barcollo
Gioconda
Lacio drom (Buon Viaggio)
Cangaceiro
Encore:
Pioggia di luce
Lulù e Marlene
Proibito
El Diablo


Nasco Ia Ferrara nel 1966 ma dopo alcuni anni per questioni di lavoro il mio papà si trasferisce a Roma dove attualmente vivo. Cresciuto come in molti della mia generazione con lo Zecchino D’Oro dell’indimenticato Mago Zurlì (in pancia però già scalciavo al ritmo di (I Can’t Get No) Satisfaction) muovendo i primi passi verso un ascolto di massa con trasmissioni come Discoring (ispirato al Top of the Pops inglese) e successivamente mi mostravo affascinato all’iperspazio dell’innovativo Mister Fantasy(condotto da Carlo Massarini). I primi amori? Dire Straits, The Police, Deep Purple e Supertramp. Ma nel mio bel mobile ove ancora oggi continuo a custodire ed a collezionare Lp e Cd l’eterogeneità regna sovrana e c’è sempre stato spazio per tutti! Al fianco di un disco di Dylan è facile trovare un album dei Duran Duran, come subito dopo i Van Halen trovare inaspettatamente i Visage, ma anche trovare come “vicini di casa” Linkin Park e Nirvana. Sì, la musica è bella perché varia e Tuttorock incarna al meglio un luogo magico dove la disuniformità del mondo delle sette note, non può non attrarre chi alla musica non ha mai posto confini. Keep the faith…