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Lenny Kravitz “Raise vibration tour 2019” – Live @ Unipol Arena, Casalecchio di Reno …

Lenny Kravitz “Raise vibration tour 2019” – Live @ Unipol Arena, Casalecchio di Reno …

L’apertura della serata è affidata alla bravissima Annahstasia Enuke, voce caldissima e presenza scenica che impongono una sua presenza futura anche in solitaria, ma l’attesa è tutta per il grande Lenny. E la premiata ditta Kravitz sbarca nell’astronave della Unipol Arena in armi, una band stratosferica dove spiccano la bowiana bass player Gail Ann Dorsey ed il funambolico chitarrista Craig Ross, con una sezione fiati che contamina di funk buona parte del live. Lenny è lontanissimo dallo stereotipo del rocker sfascia hotel, spirituale, amante della famiglia, lui l’arte la celebra e non la distrugge. Contrariamente alla parabola musicale discendente di Leto troppo preso dai suoi impegni cinematografici per produrre musica decente, l’anima musicale di Lenny non ha perso niente dalla fondazione, oramai dal 2003, della Kravitz Design, tantomeno dagli impegni in Hunger Games nei panni dello stilista, tanto per cambiare, Cinna.
 
Vestito con una specie di elegantissimo spolverino colorato, dreadlock che sembrano animati di vita propria, immancabili Ray-Ban a specchio, movenze feline e gigioneggianti di rara unicità, la rockstar newyorkese omaggia Michael Jackson con parole, “Il potere è nelle persone e non in chi le comanda, l’amore universale potrà salvarci. Salvarci tutti senza distinzioni di colore, razza e credo religioso”, e musica campionandolo in Low. Disintegra qualunque avversario con una setlist che sul palco viaggia tra le ultime produzioni elettroniche, ma mai sovraesposte su questo versante, ed il ruvido rock primitivo di American woman piuttosto che Are you gonna go my way. Si lancia in passaggi tra la folla andando ad assurgere sul mixer, stringendo mani e corpi malgrado un servizio di bodyguard arcigno, un concerto che sale di livello raggiungendo il calor bianco, una Mr. Cab driver ruggente di funky, dopo avere sciolto tutti i cuori delle fans adoranti, una anche chiamata sul palco, con Here to love, bombarda l’arena con una suite finale di Let love rule ripetuta per 24 minuti per fare impazzire totalmente un pubblico che si lancia in hola senza fine, andando poi a chiudere alla grande con la classica Again. Non solo il rock non è morto, ma nelle corde di Lenny Kravitz diventa uno dei concerti migliori cui è possibile assistere.  
 
MAURIZIO DONINI
Photoset by NINO SAETTI
 
Credits: si ringrazia D’Alessandro e Galli per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
Setlist:
We Can Get It All Together
Fly Away
Dig In
Bring It On
American Woman (The Guess Who cover)
Get Up, Stand Up (The Wailers cover)
Fields of Joy
Freedom Train
Who Really Are the Monsters?
Stillness of Heart
It Ain’t Over ‘Til It’s Over
Can’t Get You Off My Mind
Low (con voce campionata di Michael Jackson)
I Belong to You
Mr. Cab Driver
Bank Robber Man
Where Are We Runnin’?
Are You Gonna Go My Way
Love Revolution
Encore:
Here to Love
Let Love Rule
Again
 
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