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LA MAISON IN CONCERTO – Live @ FREAKOUT BOLOGNA 16-10-2015

LA MAISON IN CONCERTO – Live @ FREAKOUT BOLOGNA 16-10-2015

Stasera, o meglio stanotte, che raccogliendo l’invito di Modernista e dell’etichetta Trovarobato, due nomi di assoluto rilievo ed affidabilità, siamo al Freakout di Bologna al concerto dei La Maison, quintetto livornese già noto con il nome di Brondi Bros. I primi passi dei musicisti de La Maison si muovono nel 2009 sulle strade e i marciapiedi di Londra, marciapiedi che li vedono compresi e coinvolti in una sorta di busking quasi borderline, fatto di chiaro-scuri musicali, di energia compressa, di esperienze di vita che prendono percorsi imprevisti e imprevedibili. La casa (o più propriamente La Maison) in questa Londra che vede i musicisti mettere insieme le prime canzoni è Vaine House, un blocco di case popolari nell’East London di Jack Lo Squartatore dove il quintetto, allora quartetto, abita condividendo l’appartamento e la non consueta quotidianità. E’ qui che comincia l’epopea degli allora Brondi Bros, che di lì a poco sarebbero diventati La Maison. E’ qui che i cinque del quintetto vengono a contatto con un’umanità varia e con una comunità di personaggi al limite che da allora popoleranno le loro canzoni, a partire dal loro primo ep prodotto nel 2011 dalla Iceforeveryone di Andrea Appino, come anche in questo album d’esordio.

Se inizio dicendo che i ragazzi sono di una travolgente simpatia è per mettere subito in chiaro che il giudizio non è influenzato da questo, ma è indubbio che la qualità dell’esplosivo concerto che ci hanno regalato è alta. Il filone musicale su cui si muovono è innanzitutto inconsueto, il folk-rock presentato affonda le radici nella musica popolare dell’est europeo e non in quello americano, classico nido di questi prodotti. L’ora di live è esplosiva, pezzi potenti che mai vengono a noia malgrado l’ora tarda, potenza e melodia si mescolano molto bene con  l’atout dell’uso di strumenti non convenzionali come fisarmonica e violoncello che Anita, tanto brava quanto bella, alterna al clarinetto. Percussioni, fiati, archi e corde oltre le tastiere fanno esplodere una moltitudine di colori e suoni decisamente affascinante ed il cantato è sempre ben piantato sia in single-voice che con i back-vocals a rinforzo. La sezione ritmica è presente ed imponente, i rullanti picchiano senza tregua ed il basso è solido, la chitarra si inserisce bene, come detto difficile trovare un punto debole nella trama proposta.

Per concludere una esibizione notevole, ottima musica prodotta con scatenata passione, sul palco la band non si lascia fuorviare da niente ed è assolutamente centrata sul focus di fare musica. Se capitano dalle vostre parti non lasciateveli scappare.

MAURIZIO DONINI

Setlist:
Bermuda
Kooty Castle
Zombie pioneer
The opener
Curses
Vampire
The whip
Wacky shack
Fascinations
 
Membri:
Simone Brondi (guitar, accordion, drum)
Alessio Brondi (voice, percussion)
Andrea Filippi (accordion, trumpet)
Anita Salvini (cello, clarinet)
Dario Brandini (mandolin, bass , violin)
 
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