JPEGMAFIA a Milano: Il Delirio che ci piace @ Alcatraz Milano 22-1-2025


LAY DOWN MY LIFE TOUR, Alcatraz – Milano 22/01/2025
JPEGMAFIA, o semplicemente “Peggy” per i fan, è arrivato a Milano con il tour del suo ultimo album I Lay My Life Down For You. Già prima dell’inizio del concerto, l’energia era alle stelle: in sottofondo suonavano brani di artisti come Denzel Curry, Kendrick Lamar e Kanye West. Il pubblico, ammassato in prima fila, cantava a squarciagola ogni parola, riscaldandosi per quello che stava per succedere. Quando il volume della musica si è alzato, è stato chiaro a tutti: ci siamo, sta per iniziare.
Peggy si è presentato sul palco con il suo classico cappello da cowboy, un accessorio che urla “faccio rap a modo mio”. Lo stage era immerso nel fumo artificiale, e lui si muoveva in mezzo come un’ombra, quasi fosse un fantasma. Prende il microfono e, dopo un saluto veloce ai fan, dice: “Non sono uno che parla tanto, quindi partiamo subito. La prima canzone si chiama ‘Jesus Forgive Me, I Am a Thot.’” A quel punto i LED si accendono di viola, richiamando i colori dell’album, e il delirio ha inizio.
Da lì in poi è stato un susseguirsi di salti, urla e mosh pit senza sosta. Ogni brano era preceduto da un breve annuncio, come una sorta di avvertimento: “Questo è il prossimo pezzo, vedete voi quanto darci dentro.” E i fan non si sono mai tirati indietro, dimostrando un’energia che si rifletteva nelle coreografie spontanee e nei mosh pit scatenati.
Uno dei momenti più attesi? Peggy che canta in autotune Call Me Maybe di Carly Rae Jepsen. Questo pezzo è il suo marchio di fabbrica, e il pubblico lo aspetta quasi più dei brani della scaletta ufficiale. È uno di quei momenti che fa capire quanto Peggy non si prenda mai troppo sul serio e ami giocare con i limiti del suo genere musicale.
Tra le tracce che hanno infiammato la serata ci sono state “Scaring the Hoes,” “SIN MIEDO” e “Steppa Pig”. Dalla balconata dove mi trovavo, potevo vedere l’energia travolgente di Peggy, unita a quella dei fan, che creavano un’atmosfera unica. Sembrava che lui fosse sempre al 100%, come un robot con la batteria infinita: urlava, saltava, cantava, ballava, senza mai perdere un colpo.
Peggy è unico perché non segue regole: passa senza problemi dall’hip hop tradizionale a pezzi distorti e caotici, fino ad arrivare a una cover pop romantica. È un ribelle, e il suo stile riflette perfettamente la sua personalità.
Il mio momento preferito? “HAZARD DUTY PAY.” È il pezzo che mi ha fatto scoprire e innamorare di JPEGMAFIA, e sentirlo dal vivo è stata un’esperienza incredibile.
Sono molto contento per lui, il locale era completamente pieno, non me l’aspettavo, so che lui è molto seguito in italia ma non pensavo così tanto.
Se un giorno JPEGMAFIA arriva nella vostra città e avete voglia di vivere una serata punk, fuori dagli schemi… beh, sapete cosa dovete fare.
Karm
Photoset by: Nino Saetti
Credits: Si ringrazia VIRUS Concerti per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
- Jesus Forgive Me, I Am a Thot
- Lean Beef Patty
- HAZARD DUTY PAY!
- BALD!
- Call Me Maybe – Cover
- SIN MIEDO
- i scream this in the mirror before i interact with anyone
- don’t rely on other men
- 1539 N. Calvert
- Real Nega
- WHAT KIND OF RAPPIN’ IS THIS?
- Steppa Pig
- Garbage Pale Kids
- God Loves You – Solo intro da 30 secondi
- SCARING THE HOES
- JPEGULTRA!
- New Black History
- Exmilitary
- vulgar display of power
- Baby I’m Bleeding
- Rainbow Six
- either on or off the drugs
- it’s dark and hell is hot

Nato e cresciuto a Bologna, sono un grande appassionato di musica, in particolare di Hip Hop e Soul. Colleziono vinili e CD fin dalla mia prima paghetta e sono affascinato da tutto ciò che è analogico. Su TikTok, mi diverto a raccontare i dischi più famosi che hanno segnato la cultura Hip Hop, con un focus sugli artisti come Kendrick Lamar, Kanye West e Travis Scott. Ho avuto l’onore e il piacere di intervistare nomi come Ensi, Conway The Machine, Benny The Butcher e Rome Streetz. Il mio motto è: “Pensa Globalmente e Agisci Localmente”