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FRED HERSCH TRIO “Bologna Jazz Festival” – Live @ Unipol Auditorium, 25- …

FRED HERSCH TRIO “Bologna Jazz Festival” – Live @ Unipol Auditorium, 25- …

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I l 25 ottobre si riparte, ed è proprio Fred Hersch che da l’avvio al Bologna jazz festival. La dotta ricomincia a muovere i propri passi a ritmo di swing all’Unipol auditorium. L’estrazione del luminare del pianoforte che si accinge a tagliare il nastro rosso del “BJF” e ibrida. E’ da rilevare infatti la sua specializzazione anche nella tastiera classica. Questa seconda faccia della medaglia è più che evidente sia nei pezzi in studio che nell’aria che si respira questo caldo venerdì. Il trio americano è attivo ormai da dieci anni partorendo in totale sei dischi.

Questa quattordicesima edizione parte con un tono onirico, bilanciato dalla pacata grinta di Mr. Hersch nel suo sviscerare temi dalle parvenze quadrate ma prontamente reworkati su accordi aumentati e ritmi sincopati. Arriva poi “The old country”, che con un ritmo scanzonato riporta un’aria allegra e allegorica in platea. I numerosi assoli che si susseguono ribadiscono l’importanza che questi maestri stagliano sul mercato jazzistico contemporaneo. Il contrabbasso di John Hébert marcia su walking diretti e precisi, tenendosi comunque stretto i momenti destinati a sé stesso. Ciclopico per certi versi, nonostante il sound non pretenda eccessiva gravità nella tecnica. La fantasia di Eric McPherson incanta il pubblico, l’utilizzo di idee non convenzionale come percuotere il terreno o parti inermi della batteria riesce ad essere esaltante, buffo e curioso allo stesso tempo. C’è spazio per un momento con temi ragtime e fulminei, in cui le dita di Fred sfrecciano sui tasti bianco-perla. Le cose si fanno roventi in senso statico quando si arriva al momento atonale, in cui ogni nota si muove all’interno di uno spazio senza limitazioni e i piatti di Eric vengono letteralmente graffiati dalle sue bacchette. Il climax della performance è rappresentato da un periodo vibrante ed esoterico in cui John tira fuori il suo archetto per sfrigolare le corde del suo contrabbasso. Arriva “Dreams of monk” e molte altre referenze musicali al compositore statunitense per il quale Fred Hersch nutre grande affetto. La prima parte del concerto termina alle 23.00 dopo più di un’ora e mezza di spettacolo. Ci sono ben tre encore, per il primo il trio riprende una canzone pop anni ’60, mentre per gli altri tre il pianista si limita a tornare al suo strumento per qualche breve intermezzo.

Un’altra serata gravida di euforia e buona musica per il BJF, un vero è proprio grande inizio.

GIOELE AMMIRABILE

Credits: si ringrazia Daniele Cecchini Ufficio Stampa per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

Fred Hersch di Vincent Soyez 1