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Foals – Live @ AMA Music Festival, Asolo (TV) 23-8-2016

Foals – Live @ AMA Music Festival, Asolo (TV) 23-8-2016

E cosi’ l’Ama Festival si conferma tappa importante per tutti gli appassionati di musica internazionale e rock in genere. Quest’anno si puo’ proprio parlare di scavalcamento degli steccati regionali. Le stelle non scontate del programma assieme ai gruppi minori scelti con attenzione avvicinano la kermesse al livello dell’Home, altro festival blasonato in quel di una Treviso sempre piu’ capitale rockeggiante dell’estate 2016, che si rivolge oramai a tutto il pubblico del nord Italia. Assieme ai redivivi Kula Shaker infatti, sono stati scelti i Foals in una unica data nazionale ad incendiare questa umida notte veneta.
Se avete carpito le notizie sul gruppo in questione fate attenzione. Se ne parla come uno degli act piu’ impressionanti a livello mondiale. La verita’ e’ soggettiva ma il giornalista e’ qui per dire la sua e pur dimenando culo e piedino in piu’ riprese, posso dire di essermi trovato di fronte soltanto ad un buon concerto interessante.

Il live saltellera’ fra pezzi molto wave dei primi album e le visioni piu’ adulte degli ultimi lavori, perche’ se e’ vero che i ragazzi di Liverpool ci mettono il loro tempo quando lavorano sui dischi e’ pur vero che hanno dalla loro una quasi decennale carriera e 4 spessi album alle spalle.

Prima di tutto i Foals lavorano su una formula non proprio abusata e non e’ poco di questi tempi. Spaziano in una ricetta di neo wave ritmicissima intrisa di math rock fino a nuovi classicismi.

I nuovi pezzi infatti su album e dal vivo danno un’idea di grande smussamento delle punte arroventate e geniali del primo periodo a favore di una serie di stranianti rock songs da stadio.

I pezzi peraltro splendidi dell’esordio Antidotes (del 2008) vengono toccati almeno 4 volte e non si lemosina neppure Total Life Forever (del 2010). Ma l’ensemble britannico in formato sestetto si espone comunque in maniera esile: chitarra sottile e ripetitiva, sezione ritmica  e basso in grande evidenza che regge tutto, batterista notevole qui con con un suono molto indietro rispetto ai dischi. Cosi facendo si viene catapultati in una idea molto anni’80.. la partenza sembra quella dei nuovi figli non riconosciuti dei Duran Duran. Poi una sostanziosa novita’ nelle bordate stoner con cui inframezzano la traversata veneta e alcuni urli soul che verso meta’ esibizione ci introducono a momenti decisivi come l’appuntamento con Spanish Sahara, vero e’ proprio inno anni ’00 eseguita da brividi. Echi Phoenix, Tears For Fears si riescono a percepire nelle strutture che chiacchierano amabilmente, specie nella chitarra, con canzoni d’impianto indie anni ’90. Spunti piu’ moderni ma sempre ricercati, emergono in quasi tutti i pezzi cosi’ che di volta in volta risalgono alla mente Pinback, Maserati e sopratutto Bloc Party (una per tutti valga in questo senso This Orient o la stessa Spanish Sahara). La band e’ pimpante, Yannis Philippakis il leader degli scapigliati di stasera ha una bella energia e trascina gli astanti (di base molto giovani) che reagiscono col pollice all’insu’.

Sembra sia arrivato un nuovo pop stasera, da una parte composto da danze liberatorie molto ritmiche come mai il grande pubblico ha ballato e dall’altra da una eclisse di generi che sta portando i Foals al grande pubblico. E’ un corto circuito di ispirazioni che da vita a una versione molto classica e robusta fino all’hard rock che assomiglia al tiro che potrebbero avere dei nuovi U2 (durante l’esecuzione di Inhaler ho del tutto perso la bussola del tempo).

I Foals si preoccupano di alternare con furbizia ballads, momenti post rock, blues e rock classico riuscendo nella difficile impresa di risultare lo stesso noiosi e prevedibili ma portando a casa la pagnotta per merito dell’assenza di senso critico del ballerino tipico che stanotte mi corre davanti, e che in mancanza di riferimenti potrebbe avere addirittura un’illuminazione. Eppure i Foals appaiono troppo giovanilistici e insieme troppo rassicuranti per essere dirompenti e contare davvero qualcosa. Resta una certa gioia di base nell’alchimia Foals, una perizia e una sicurezza nell’esibizione che sono carte importanti per il futuro della band inglese. Caratteristiche che pero’ preoccupano se le associamo a quanto il gruppo si stia spostando verso una formula rassicurante di arena rock molto simile a una metaforica riproposta di un Achtung Baby moderno.
 
Pasquale Paz Scevola
 
Credits: si ringrazia l’Ufficio Stampa HOODOOH & AMA Music Festival per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

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