FEDERICO “GHIGO” RENZULLI “DIZZY tour” @ DEFRAG (Roma) 6-2-2025


FEDERICO “GHIGO” RENZULLI “DIZZY tour” @ DEFRAG, Roma 6-2-2025
Fare ingresso poco prima delle 21 al Defrag di Roma è sempre una gran bella emozione! Locale intimo che ti permette subito di far parte di un’atmosfera esclusiva, dove la sistemazione del palco è stata opportunamente scelta nei pressi dell’ingresso. Non vi è alcuna separazione tra l’artista che dovrà esibirsi ed il pubblico. Per la serata nessuno sembra dover rispettare un dress code (così lo definisce mia figlia Viviana – adolescente – che non ha voluto perdersi per nulla lo spettacolo), tranne il sottoscritto che non poteva evitare il “chiodo” di ordinanza tutt’altro che inadeguato.
Bando alle ciance Ghigo con tanto di cappello da marinaio ben calzato, sale sul palco qualche minuto dopo le 22 e le corde della PRS che accennano al lontano ovest introducono nientepopodimeno che Texana, un brano mordace ove pian piano ogni strumento che spaziando insieme all’unisono, riesce a turno ad occupare il ruolo di protagonista. Con Terra blues -seconda traccia anche qui come sul nuovo album, – si torna nell’east coast nel newyorkese e nel locale omonimo che a fondare fu B.B. King, in cui il chitarrista sciorina semantica e sentimenti di un genere che concede libera modalità di interpretazione a chiunque, ma la cui personalizzazione riesce come in questo caso a sancire come cuore e tormento possano convivere senza che l’uno prevalga sull’altro. Segue come su disco Stroboscopico in una versione ancor più pungente di quella in studio dove la magia delle note pizzicate fanno da propulsore a batteria e basso (ruoli rispettivamente e a dovere ricoperti Richard Nielsen Cocciarelli e Mauro Lallo) che cesellano alla perfezione un brano che dal vivo trova la sua massima espressione.
Con gli occhi come con le orecchie, questa sera traspare al pubblico di raggiungere la consapevolezza di poter apprezzare di essere catturati da uno spettacolo semplice dove l’essenza del tutto è data dalla musica che promana da un palco di dimensioni essenziali, quelle necessarie a diffondere un’energia sonora dal fascino atipico. Fluidi fraseggi e successioni di accordi anche semplici da memorizzare ma sapientemente legati, in cui anche l’imprevista assimilazione di stili permette di apprezzare quanto ad un primo ascolto dell’ultimo lavoro (a cui è dedicata la maggior parte della serata), potrebbe aver d’impatto magari destato incertezza poi smentita.
In queste ultime parole può inquadrarsi Engelcord suite (maturata da Renzulli dopo aver assistito al concerto dei Rammstein del 1 luglio 2023) che riadatta la Engel dei germanici, fondendola con la colonna sonora di Amarcord di Fellini, tirandone fuori un brano unico ed originale la cui rappresentazione live ne fa apprezzare ancor di più le numerose sfaccettature. Le tastiere del maestro (e non solo!) Simoncioni danno il la per la title-track (concepita in un momento di pausa de l’ultimo girone tour dei Litfiba) dove note in discendere e powerchord sprigionano adrenalina a non finire, mostrando la perfetta convivenza nella stessa sera con brani melodicamente ineccepibili come Strano fiore, Hermosa o La Grande Notte.
Ghigo annuncia un salto nel ‘700 e con i suoi marò fa partire Pirates of the Caribbean che magicamente ci fa tornare indietro nel tempo con le combinazioni guitar/keys che al servizio dell’imprescindibile cuore ritmico dei due giovani musicisti, generano ad ogni giro di strofa la spontanea partecipazione del pubblico con l’energico grido di hee. L’eterogenea e variegata estrazione del chitarrista ci porta dai ritmi latini di Hermosa all’orgoglio meridionale di Stella del sud (nomen omen) che ci portano alla conclusione della serata con la leggiadra La Danza di Minerva, un vivace concentrato di pop-metal-prog che scaturisce nei miei “vicini di posto” un indovinato e fischiettante accompagnamento vocale ed un tutt’altro che timido headbanging.
Una serata che dove in poco più di un’ora capitan Ghigo con il suo navigato equipaggio, ha saputo condurre con la sola forza delle dita uno show dove l’unica voce a venir fuori è stata quella degli strumenti, No_Vox per l’appunto e va bene così.
CLAUDIO CARPENTIERI

SETLIST:
Texana
Terra Blues
Stroboscopico
Strano Fiore
Engelcord suite
DIZZY
Pirati dei Caraibi
Traditional
Hermosa
La Grande Notte
Exotica
Stella del Sud
Encore:
La danza di Minerva
ghigorenzullinovox.com
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BAND:
Federico “Ghigo” Renzulli – chitarra
Fabrizio Simoncioni – tastiere
Mauro Lallo – basso
Richard Nielsen Cocciarelli – batteria

Nasco Ia Ferrara nel 1966 ma dopo alcuni anni per questioni di lavoro il mio papà si trasferisce a Roma dove attualmente vivo. Cresciuto come in molti della mia generazione con lo Zecchino D’Oro dell’indimenticato Mago Zurlì (in pancia però già scalciavo al ritmo di (I Can’t Get No) Satisfaction) muovendo i primi passi verso un ascolto di massa con trasmissioni come Discoring (ispirato al Top of the Pops inglese) e successivamente mi mostravo affascinato all’iperspazio dell’innovativo Mister Fantasy(condotto da Carlo Massarini). I primi amori? Dire Straits, The Police, Deep Purple e Supertramp. Ma nel mio bel mobile ove ancora oggi continuo a custodire ed a collezionare Lp e Cd l’eterogeneità regna sovrana e c’è sempre stato spazio per tutti! Al fianco di un disco di Dylan è facile trovare un album dei Duran Duran, come subito dopo i Van Halen trovare inaspettatamente i Visage, ma anche trovare come “vicini di casa” Linkin Park e Nirvana. Sì, la musica è bella perché varia e Tuttorock incarna al meglio un luogo magico dove la disuniformità del mondo delle sette note, non può non attrarre chi alla musica non ha mai posto confini. Keep the faith…