DEAD DAISIES + The Treatment + Nastyville @ Phenomenon Fontaneto d’Agogna 8.3.2025


Dead Daisies + The Treatment + Nastyville “European Tour” @ Phenomenon Fontaneto d’Agogna (NO) 08.03.25
The Dead Daisies, dal 2012 sinonimo di good old fashioned 70’s style rock. Per i non avvezzi una all-star group o “collettivo musicale” come amano definirsi loro, che in tredici anni di attività ha visto la compartecipazione delle migliori rockstar presenti sul pianeta.
Giusto per citarne alcune: Glenn Hughes, Darryl Jones, Marco Mendoza, John Tempesta, Dizzy Reed & Richard Fortus (gli ultimi due a lasciare la band per prendere parte alla reunion dei Guns N’Roses).
Un lungo elenco, così come lo è quello dei gruppi che la band ha affiancato in tournée: ZZ Top, Aerosmith, Lynyrd Skynyrd, Bad Company, Judas Priest, KISS, Whitesnake, Def Leppard e The Hollywood Vampires…
La formazione attuale è già da sola un programma e coinvolge John Corabi alla voce (The Scream, Mötley Crüe), Doug Aldrich alla chitarra solista (Whitesnake), Tommy Clufetos alla batteria (Rob Zombie, Ozzy Osbourne), Michael Devin al basso (Whitesnake) e David Lowy alla chitarra ritmica (fondatore della band ed aviatore), in Italia dopo un lungo anno di silenzio a seguito di una calendarizzazione ininterrotta nel nostro Paese.
Il ritorno quest’anno con due date d’eccezione, rispettivamente l’ 8 e il 9 Marzo al Phenomenon di Fontaneto d’Agogna (NO) e poi all’ Hall di Padova, per la presentazione dell’album ‘LIGHT ‘EM UP’ uscito lo scorso Settembre.
In apertura alla serata novarese i britannici The Treatment, firmatari con la Frontiers Records ed a sorpresa i nostrani Nastyville, visti l’anno scorso insieme agli Steel Panther. Un gruppo emergente che si sta facendo notare sulla scena nazionale e che ritroveremo al Luppolo in Rock di Cremona per una giornata di puro divertimento con Crashdiet, Firewind e Running Wild e da ottobre come spalla nelle date italiane di Gus G e Ronnie Romeo.
Early booking: alle 19.00 gli opener sono sul palco per darci una sferzata d’energia, mentre alle 21.30, perfettamente puntuali, si esibiscono gli headliner, che scaldano il pubblico con “Long Way To Go“.
A seguire un paio di tracce sempre presenti in ambo le date nord-italiane del 2022 (Trieste / Milano) e del 2023, anno in cui ricordiamo che suonarono – non dopo qualche disguido tecnico-, al Live Club di Trezzo sull’Adda (MI), affiancati dai Quireboys. Sto parlando naturalmente di “Rise Up” e “Dead and Gone“.
Altri evergreen sono “Bustle and Flow” e “Mexico“, oltre alle immancabili cover di “Helter Skelter” (The Beatles) e “Fortunate Son” (Creedence Clearwater Revival).
Il gruppo, ora più orientato verso un sound hard rock e stradaiolo grazie al ritorno del cantante John Corabi, ha mostrato una chimica perfetta tra i membri, ognuno con il proprio stile distintivo. Doug Aldrich ha brillato per la sua classe ed eleganza, mentre Corabi e il bassista Michael Devin hanno iniettato energia e grinta alla performance, con la potenza di Michael Clufetos alla batteria (breath-taking il suo drum solo), che ha dato una carica travolgente all’intero show.
Le rivisitazioni piacciono molto ai nostri, tanto che per le presentazioni scelgono di affidarsi ad una cinquina vincente: AC/DC con Highway to Hell per “l’australiano” David Lowy / Led Zeppelin con Whole Lotta Love per Doug Aldrich / White Stripes con l’inflazionata Seven Nation Army per Tommy Clufetos / Black Sabbath con Heaven and Hell per Michael Devin ed infine Judas Priest con Living After Midnight per John Corabi, stavolta presentato da David.
Ma c’è anche ‘Crossroads’ liberamente ispirata da Cross Road Blues di Robert Johnson, singolo estratto dall’album atteso per il prossimo 30 maggio tramite Fame / Malaco Records: ‘Lookin’ For Trouble’.
Non manca lo spazio in chiusura per festeggiare su una scanzonata “Get a Hair-cut” (George Thorogood & The Destroyers) con David Lowy alla voce, che la rende punk.
Una serata che ha ampiamente dimostrato come ogni singola nota, ogni assolo, ogni cambio di tempo sia un momento di pura magia, capace di trasportare i presenti in un’altra dimensione.
Non sono serviti effetti scenici o numeri straordinari: è stato il sound, il feeling, l’interazione tra i membri della band a fare la differenza.
Una performance che, oltre a confermare la vitalità della band, ha ricordato che a volte sono proprio i dettagli più sottili a rendere un concerto veramente memorabile.
SUSANNA ZANDONÀ
Credits: si ringrazia Kizmaiaz e ERocks Prodution per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
BAND:
John Corabi (voce)
Doug Aldrich (chitarra solista)
David Lowy (chitarra ritmica)
Michael Devin (basso)
Tommy Clufetus (batteria)
SETLIST:
Long Way to Go
Rise Up
Dead and Gone
Last Time I Saw the Sun
Light ‘Em Up
Bustle and Flow
Drum Solo
Love That’ll Never Be
With You and I
I’m Gonna Ride
Take a Long Line (The Angels cover)
Highway to Hell / Living After Midnight / Heaven and Hell / Seven Nation Army / Whole Lotta Love
Cross Road Blues (Robert Johnson cover)
Goin’ Down (Freddie King cover)
Fortunate Son (Creedence Clearwater Revival cover)
Get a Hair-cut (George Thorogood cover)
Mexico
Midnight Moses (The Sensational Alex Harvey Band cover)
Encore:
Resurrected
Helter Skelter (The Beatles cover)

Better known as Violent Lullaby or "The Wildcat" a glam rock girl* with a bad attitude. Classe 1992, part-time waifu e giornalista** per passione. Nel tempo libero amo inventarmi strambi personaggi e cosplay, sperimentare in cucina, esplorare il mondo, guardare anime giapponesi drammatici, collezionare vinili a cavallo tra i '70 e gli '80 e dilettarmi a fare le spaccate sul basso elettrico (strumento di cui sono follemente innamorata). *=woman **=ex redattrice per Truemetal