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DANIELE SILVESTRI “Acrobati tour 2016” – Live @ Auditorium Conciliazione …

DANIELE SILVESTRI “Acrobati tour 2016” – Live @ Auditorium Conciliazione …

Non si può dire quale delle quattro date romane sia stata la più bella. Certo è che nessuna è stata uguale all’atra. Daniele Silvestri ha calato un variopinto poker di sold out all’Auditorium Conciliazione con la libertà di chi si sente a casa. Grandissimo l’affetto dei fan, strepitosa la band e brividi a fior di pelle fin dalle prime note. Un pubblico attento si è lasciato guidare da una scaletta sempre pronta a stupire, soprattutto nella seconda parte dello show e, con l’aiuto di qualche “fratello” ospite, ogni sera si è rivelata diversa, ma ugualmente speciale. Mutevole anche la scenografia del concerto che passa dalla strada al circo, dalle case al tendone, dalla terra ferma alle acrobazie.
Nello specifico, nella data di sabato 9 si è sentito subito un forte equilibrio tra passato e presente: si inizia piano con i toni blues di “Prima di essere un uomo” e si passa alle note più dure di “La mia casa”, “Un altro bicchiere” e “La routine”. Un salto indietro con “Tutta colpa di Freud” e poi si corre avanti con le nuove canzoni “Pochi giorni”, “Monolocale” e “Quali Alibi” sulla quale Silvestri si diverte a giocare con il pubblico dell’Auditorium, esortandolo a ripetere con lui i versi della sua ultima hit, generando una sorta di nuovo momento “stizziscitici” (solo per intenditori, ndr).

Da qui la scaletta “va in vacca”. Entra a sorpresa Ramon Josè Caraballo e con le sue “mani da coccodrillo” ripropone il suono di uno shaker che introduce una caraibica “Kunta Kinte”. Si passa poi ai brani tratti da S.C.O.T.C.H., “Precario è il mondo”, “L’appello” e “Le navi”. E ci si commuove ricordando le “morti inaccettabili”, da quella del ’92 di Paolo Borsellino a quelle dei migranti di oggi nei loro viaggi della speranza.
“Sulle rive dell’Arrone” e “Il mio nemico” accompagnano con energia verso una meritata pausa e quando pensi che lo show sia quasi al termine ti trovi all’improvviso in un altro concerto. E si ricomincia, sotto un tendone da circo, con la sensazione che sia iniziato in quel momento il “vero concerto”. Da “Monetine” ad “Acrobati”, “L’orologio” e “A dispetto dei pronostici”, Silvestri mostra tutta la forza dei suoi testi, con il fare da cantastorie in un contesto quasi favolistico, proprio un attimo prima di far vedere quanto padroneggi la musica attraverso un “esperimento musicromatico” su “Il flamenco della doccia”. E siamo ancora molto lontani dalla fine.

C’è ancora spazio per il duetto a distanza con Caparezza, le canzoni scelte dai fan, il richiamo alla pace e ai diritti civili prima di regalare al pubblico i suoi più amati capolavori di ieri e di oggi come “A bocca chiusa”, “Occhi da orientale”, “L’autostrada” (con Caraballo che torna sul palco), “Testardo” e “Salirò”. Il pubblico, tutto in piedi, si gode l’ultimo intenso bis con “Aria” e “Cohiba”. La mezzanotte è passata, stavolta il concerto è davvero finito, ma l’Auditorium Conciliazione trasuda ancora passione latina e soddisfazione.

MARTINA VASSALLO
Photoset by LUCA LICCIONE

Credits: si ringrazia OTR Live e GDG Press per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

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