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BEACHES BREW FESTIVAL – Live @ Hana B, Marina di Ravenna 6-10 giugno 2016

BEACHES BREW FESTIVAL – Live @ Hana B, Marina di Ravenna 6-10 giugno 2016

Il Beaches Brew Festival al bagno Hana B di Marina di Ravenna è diventato un must della stagione musicale estiva in regione. Un festival gratuito in riva al mare con una line-up ricca e interessante è difficile possa passare inosservato; infatti l’appuntamento rivierasco è cresciuto nel tempo, passando da un pubblico locale prima, nazionale poi, fino ad arrivare  ad una notevole percentuale di giovani stranieri che scelgono il Beaches Brew come un “festival da vacanza” (le vacanze legate ai  festival musicali sono ormai una prassi consolidata).

Al solito piccolo palco dell’Hana B, posizionato sotto la tettoria del bar (e dall’acustica non sempre perfetta), si aggiunge in questa occasione un palco “vero” sulla spiaggia. Sfido chiunque ami la musica dal vivo a rimanere immune al fascino che emana un grande palco che sembra sbucare dalla sabbia, circondato dagli ombrelloni, con dietro il mare e di fianco le dune; se poi aggiungiamo il tramonto di una bella giornata di sole, ammirando il tutto comodamente sprofondati in una poltroncina con un mojito in mano, il quadro diventa perfetto! Dopo neanche un quarto d’ora in questa condizione ti senti già in vacanza, anche se – come me – sei arrivato da Bologna alle 19.30 e te ne andrai all’una al termine dell’ultima esibizione.

Io ho scelto la “mia” giornata di festival: martedì 7 giugno. Questa la scaletta: Dirty Fences, The Abigails, Audacity, Royal Headace, White Fence, Ty Segall & The Muggers. Una line-up coerente che mira ad un pubblico prevalentemente “indie”, sicuramente rock.

Royal Headache (Australia) e Ty Segall (USA) sono stati a mio avviso i due concerti trainanti, non a caso gli unici due che hanno usufruito del palco “vero”. I primi animati da un’attitudine spiccatamente punk (molto più dal vivo che su disco), coinvolgenti e compatti, hanno dalla loro una scaletta di brani accattivanti dove la linea melodica rimane in perfetta armonia con l’assalto sonoro (due gli album all’attivo: l’esordio omonimo del 2012 e il seguito “High” del 2015).

Il camaleontico Ty Segall è una garanzia, ma bisogna pur sempre ricordarsi che ogni suo concerto o quasi fa storia a sè. Questa volta siamo in piene sonorità hard rock, con una backing-band che sa fare molto bene il suo lavoro: Mikal Cronin (basso e sax), Kyle Thomas (chitarra), Emmett Kelly (chitarra), Cory Hanson (tastiere, chitarra) e Evan Burrows (batteria). Ty ha deciso che questa è l’occasione giusta per sfruttare al massimo le sue doti istrioniche, complice anche il fatto che in questa formazione il suo ruolo è “solo” quello di cantante (Segall è anche chitarrista e batterista), condizione che lo rende libero di fare un po’ quello che vuole… e si passa da  torta in faccia (era il suo compleanno) con conseguente doccia di birra, a sedia ridotta in pezzi sul palco; non possono mancare diversi stage-diving, continuando a cantare mentre galleggia sulla folla trasportato dalle mani dei fans e varie altre amenità, il tutto giocato sul filo dell’ironia e intrecciato con una performance sonora senza sbavature. Stranamente non indossava la  maschera con la faccia da bambino, alquanto mostruosa, che è il marchio di questo suo nuovo, ennesimo, progetto sonoro e che lo trasforma nell’alter ego a cui ha dato il nome di Sloppo (ma pare, come ha raccontato durante il concerto, che Sloppo sia recentemente “morto”!).

Una cosa però non si è capita: se era ironico anche quando al termine del concerto ha invitato i presenti a fare il bagno nell’oceano! 

ANGELA ZOCCO
 
 
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