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AVISHAI COHEN TRIO – Live @ Teatro Ariosto, Reggio Emilia 15-11-2019

AVISHAI COHEN TRIO – Live @ Teatro Ariosto, Reggio Emilia 15-11-2019

Avishai Cohen

Le meravigliose effigi che ornano i vari androni del Teatro Ariosto, accompagnano i numerosi sguardi del pubblico di Reggio Emilia. La grande casa della musica colta, questo 15 novembre, è pronta a deliziare i palati più fini con Avishai Cohen, contrabbassista israeliano da tempo residente a New York, ed il suo trio. Nonostante sia già passato dalla penisola italiana questa estate, il maestro Cohen non ha perso l’occasione per presentare “Arvoles”, l’ultima fatica discografica registrata fra il febbraio e il marzo di quest’anno, anche in EmiliaRomagna (stampa RazDaz Recordz).

Le corde e i timpani cominciano ad essere percossi già dalle 20.40 ca. Da l’avvio un clima di swingata spensieratezza in cui spicca già da subito il contrabbasso di Avishai. Il primo dei numerosi assoli del quattro-cordista riscuote subito uno scrosciante miasma di applausi che viene rinnovato costantemente in funzione delle dinamiche altalenanti dei brani. Le melodie vengono spesso enunciate dalle dita svolazzanti di Elchin Shirinov, pianista incredibilmente talentuoso che riesce ad essere fermo e brillante nei più difficili incastri metrici e ritmici. Mentre alla batteria è Noam David a tirare i fili dei passi e delle ossature agogiche dei brani. La sua fantasia colpisce il pubblico, ed il suo stile (che ben si adatta sia momenti di grande euforia dinamica sia ad altri di profondità e clamore statico) contribuisce a delineare in modo eccelso l’energia che il trio jazzistico vuole soffiare addosso alla platea.

Le citazioni discografiche sono plurime: da “Chutzpah” e “Umray” contenute in “Gently Disturbed”, a “Face Me” di “Arvoles”. C’è anche il tempo di riprendere qualcosa da “From Darkness” proiettando sugli astanti brani evocativi con sprazzi di malinconia e carica potenziale. Come affermato dallo stesso contrabbassista l’intento è quello di produrre una musica gioiosa, dinamica e coinvolgente. L’energia viene sprigionata ogni volta nell’esecuzione di temi allo stesso tempo frenetici ed informali e viene convogliata nello sviluppo dei brani nelle parti solistiche riservate ai tre. L’Encore vede inizialmente coinvolto Avishai con la sua versione personale di “Motherless Child” per poi tripartirsi con un ultimo grande balzo swingato. Il concerto dura poco meno di due ore così da permettere un momento di intimità e calore colloquiale con il trio che si ferma per il firma copie. Questa metà di novembre ha sancito un grande traguardo per gli amanti del genere e di certo, chi si è perso il trio israeliano non può che mangiarsi le dita fino alla prossima data.

GIOELE AMMIRABILE

Credits: si ringrazia Fondazione I Teatri Reggio Emilia per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

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