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Amorphis “Under The Red Cloud European Tour 2016” – Live @ Viper Theatre …

Amorphis “Under The Red Cloud European Tour 2016” – Live @ Viper Theatre …

Luci rosse, un sordo rombo in sottofondo, una palpabile frenesia nella platea, una tappeto di keyboards e poi il suono tipico metal sinfonico degli Amorphis parte con l’ultimo successo, Under  the red cloud, la titletrack dell’ultimo album , segue un treno di rock nordico veloce, potente, e ricco in stile Amorphis, la capacità della band è di riuscire a coniugare potenza e melodia , nessun uso del rumore in sé come parte  portante del concerto o sconsiderata esagerazioni del growl, che fa capolino sulla terza traccia del trittico iniziale estratto dall’ultimo album, Bad blood, canzone di architetturale bellezza.  L’headbanging è ovviamente parte  del live, le progressioni ritmiche della band  e gli improvvisi attacchi di batteria. Bravissimo Joutsen nel riuscire a virare dal torrido growl al versante più melodico senza difficoltà , il contrasto che si presenta in è affascinante per le sue contraddizioni che qui diventano invece un unicum di grande effetto. Si comincia ad andare indietro nel tempo pescando nel passato ed arrivando alla metallica One rich and poor da Elegy, evidente la differenza con i lavori più sinfonici e caratteristici seguenti.

Grandiosa Dark path con una esplosione di musica con pochi pari, il cantante che si esibisce con vulcanica potenza e la band che dimostra come la mancanza di un solista che fagociti l’attenzione possa andare a beneficio di una compattezza perfetta. La band produce un suono denso e potente, mai sopra le righe, la ritmica non deborda sporcando la trama, la line-up delle 3 corde è sempre attenta e precisa.  Anche senza una coreografia particolarmente eccelsa e d’impatto, il concerto viaggia alla grande, Tomi che arringa il pubblico, che da parte sua non aspetta altro, grande forza e voglia, “Amorphis Amorphis Amorphis” è il griduo gutturale che sale dalla platea, parte il basso granitico e stentoreo ed innalza ilsuo canto al cielo. E si corre sulla superba trama di My kantele, la delicatezza di Hopeless days e la rabbiosa e bellissima House of sleep, con Tomi quasi appeso al microfono come se lo volesse divorare. 
E parte il bis chiamato a  gran voce dalla fanbase assiepata, Joutsen in piedi sulla spia domina la scena, presenza e forza, uso della voce, educazione e disponibilità, e con gli altri al fianco forma una band trascinante, un encore che risulta addirittura maestoso,  con un finale rovente di tre pezzi sparati al fulmicotone per andare a chiudere un live da segnare nella top ten.

MAURIZIO DONINI
Photoset by ALESSANDRA MERLIN
 
Credits:  si ringrazia Le Nozze di Figaro per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

Setlist:
Under the red cloud
Sacrifice
Bad blood
Sky is mine
Wanderer
On rich and poor
Drowned maid
Dark path
The four wise ones
Silent waters
My kantele
Hopeless days
House of sleep
Encore:
Death of a king
Silver bride
The smoke
 
Band:
Tomi Joutsen – voce
Esa Holopainen – chitarra solista
Tomi Koivusaari – chitarra ritmica
Santeri Kallio – tastiere
Niclas Etelävuori – basso
Jan Rechberger – batteria
 
Discografia:
1992 – The Karelian Isthmus
1994 – Tales from the Thousand Lakes
1996 – Elegy
1999 – Tuonela
2001 – Am Universum
2003 – Far from the Sun
2006 – Eclipse
2007 – Silent Waters
2009 – Skyforger
2011 – The Beginning of Times
2013 – Circle
2015 – Under the Red Cloud
 
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