Now Reading
A TOYS + Orchestra @ Estragon Club Bologna 3-10-2025

A TOYS + Orchestra @ Estragon Club Bologna 3-10-2025

A TOYS + Orchestra @ Estragon Club Bologna 3-10-2025

La serata entra nel vivo già dalle 20:00, quando le porte dell’Estragon, tenace resistenza della musica al disfacimento dei locali dediti alla musica dal vivo, frutto della passione di persone come Lele Roveri, Pasco Pezzillo, Katia Giampaolo, si spalancano. L’ingresso è scandito da un viavai costante di fan: alcuni vecchi amici della band, altri semplici curiosi, tanti fedelissimi che hanno seguito il tour e non volevano mancare a quella che prometteva di essere “la festa di tutti”. L’atmosfera è carica di attesa: nel foyer, poster, merchandising e volti che si interrogano a vicenda, “pensi suoneranno quell’altro brano?”, “ci saranno ospiti?”.

L’idea di chiudere il tour nella “casa” bolognese — all’Estragon — non era casuale: la band ha più volte detto che Bologna è ormai “casa loro” in molti sensi. Il progetto orchestrale non è un semplice espediente spettacolare, ma sembra la realizzazione di un desiderio lungo anni: “archi, fiati, cori… amici vecchi e nuovi. Un’idea che, come racconta Enzo, pareva follia, ma realizzata grazie alle persone su nominate. La serata è percepita come festa collettiva più che concerto: non solo gli A Toys Orchestra celebrano, ma tutti — pubblico, musicisti, collaboratori — sono “festeggiati”. L’equilibrio tra potenza rock e arrangiamenti orchestrali è probabilmente il tratto più riuscito della sera: quando riesce, la somma supera le singole parti.

Il palco si apre con giochi di luce soffusa, quasi teatrali. Un’introduzione strumentale estesa — tra pianoforte, archi e lievi percussioni — serve come preludio al primo brano eseguito dalla band al completo con l’orchestra di supporto. Il contrasto tra il silenzio breve e l’esplosione sonora rende il momento magico: è la sensazione che “qualcosa di grande” stia per accadere.

La serata prevede la partecipazione di amici e musicisti che hanno collaborato con gli A Toys nel corso degli anni. In particolare: Rodrigo D’Erasmo al violino, che aggiunge colori lirici e familiari allo spettacolo; Julian Barrett (“Julien”), già membro della band per qualche anno, torna sul palco come parte dell’orchestra ampliata. Questi momenti assumono un carattere familiare: non solo “performance”, ma restituzioni di cammini condivisi, con riconoscimenti impliciti e sorrisi in confessione tra musicisti e pubblico. Sono ben 24 i componenti presenti sul palco, con archi, ottoni, fiati e cori, tutti artisti bravissimi.

La scaletta  sembra essere stata costruita a “onda”: parti più energiche, momenti acustici, interludi orchestrali, riprese rock, fino a una coda conclusiva intensa. I brani più noti della band si alternano a pezzi più “intimi”, riarrangiati per l’orchestra. Una Midnight revolution che, come ricorda Enzo, è quanto mai attuale. Brani struggenti come Invisible, Take me home, e tutti gli altri pezzi che sono un poco il mood, malinconico e intenso, della musica della A Toys Orchestra da sempre. Ma i suoni e le atmosfere sono molteplici, come si sente nella ruvida e abrasiva Sometimes I wonder o in Look in your eyes, transitando da una leggera e spensierata Life starts tomorrow alle tambureggianti canzoni rock come la travolgente Our souls in una versione quasi tribale o in una metafisica Whatever we are cantata in un mistico duetto da Enzo e Ilaria nel tripudio di una platea che rimane incantata e commossa.

In un momento centrale, l’orchestra si sposta gradualmente al centro della scena: archi e fiati occupano una presenza visibile, mentre la band “storica” si fonde con loro, non più protagonista esclusiva ma parte di un organismo sonoro unico. Uno dei momenti clou è probabilmente una sezione quasi “sospesa”, in cui i suoni si diradano: silenzi, respiri, note lunghe. Poi, come una brezza che monta, la tensione si riforma in un crescendo strumentale che prepara il finale.

Per la chiusura, non poteva mancare un momento collettivo: cori del pubblico, luci calde, applausi che durano. La band ringrazia uno a uno, gli ospiti restano sul palco, strumentisti orchestrali vengono salutati come parte della “famiglia allargata” evocata fin dall’annuncio dell’evento. Il gran finale probabilmente si chiude con un classico riconoscibile, suonato in versione “orchestrale + rock”, che unisce nostalgia e presentimento di un nuovo inizio.

MAURIZIO DONINI 

Credits: si ringrazia Astarte Agency e Estragon Club per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

BAND:
Enzo Moretto – Voce, chitarra, piano, tastiere
Ilaria D’Angelis – Voce, chitarra, piano, tastiere
Raffaele Benevento – Basso, chitarra, seconda voce
Alessandro Baris – Batteria, percussioni, seconda voce 

https://www.atoysorchestra.it
https://www.facebook.com/atoysorchestra
x.com/atoysorchestra_
https://www.youtube.com/@AtoysorchestraIt
https://www.instagram.com/atoysorchestra

SETLIST:
Take it easy
Plastic romance 1
Plastic romance 2
Goodbye day
Take me home
Hallelujah
Miss U
Life starts tomorrow
Our souls
Midnight gospel
Sometimes I wonder
Whatever we are
Midnight revolution
Celentano
Look in your eyes
My heroes are all dead
Encore:
Invisible
Summer
Lub dub
Ocd lullaby