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Tuttorock Special: RANDY RHOADS

Tuttorock Special: RANDY RHOADS

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Il 19 Marzo del 1982 ci lasciava Randy Rhoads chitarrista di notevole bravura, punto di riferimento ancora oggi di tanti chitarristi.

 

Randy, nato nel 1956 a Santa Monica, a sei anni iniziò a suonare la chitarra e  sotto suggerimento della madre si iscrisse al Musonia School of Music dove iniziò anche a prendere lezioni di pianoforte. Ma intorno ai 12 anni iniziò a interessarsi del rock e la chitarra elettrica divenne la sua fedele compagna.

All’età di 14 anni ha una sua prima band dal nome Violet Fox, continua a suonare e a perfezionarsi senza sosta, l’hard & l’heavy scandiscono le sue giornate. Diventa amico di Kelly Garni, futuro bassista dei Quiet Riot e nel 1976, insieme a lui, incontra Kevin DuBrow, esistono varie leggende su questo incontro ma è importante qui focalizzarci su Randy.

Insieme i tre giovani formano i Little Woman, poi successivamente ribattezzati col nome Quiet Riot e vengono contattati dalla CBS/Sony per un contratto discografico, vengono pubblicati infatti Quiet Riot 1 nel 1978 e Quiet Riot 2 nel 1979, stampati e distribuiti solo in Giappone.

Specialmente il secondo album riscuote un grandissimo successo e i Quiet Riot iniziano un tour in Giappone, i fan sono in visibilio in special modo per i virtuosismi di Randy. Dopo questo tour grazie al liutaio Karl Sandoval nasce la chitarra Custom a forma di Flyin’ V nera con i pois bianchi: la preferita di Randy che utilizzerà la prima volta il 22 settembre del 1979 nel live dei Quiet Riot al Whiskey a GoGo locale di riferimento della scena rock e metal di Los Angeles.

A questo punto nella vita di Randy si affaccia Ozzy Osbourne; Ozzy non è più nei Black Sabbath, ma la sua carriera non è finita, sente parlare di Randy e dei Quiet Riot e lo invita ad un’audizione, Ozzy è folgorato da cotanta maestria e bravura.

Viene reclutato dal principe delle tenebre per il suo  album da solista, Blizzard of Ozz e per quello successivo Diary of a Madman.

Al rientro in Inghilterra la casa discografica, vedendo che nelle registrazioni del primo album oltre Randy, vi erano stati altri musicisti come Dana Strum al basso e Frankie Bannalli alla batteria, impone che solo un membro della band  sia non inglese e Ozzy sceglie Randy.

Inizia il tour americano di Blizzard of Ozz insieme a Rudy Sarzo e Tommy Aldrige, il tour è un successo clamoroso e le vendite dell’album sono alle stelle: anche Randy diventa una star.

Iniziano le registrazioni di Diary of a Madman con non poche difficoltà, il nuovo tour di Blizzard of Ozz negli Stati Uniti ed altri intoppi portano a realizzare il nuovo progetto in fretta. Durante il tour vengono eseguiti sia brani del primo album, sia di questo, sia brani dei Black Sabbath e la band apre anche alcuni concerti dei Def Leppard.

Esce Diary of a Madman e la band parte per tre date in Europa nel novembre 1981 e poi riprende con le date in America; Randy viene premiato dalla rivista americana Guitar Player come miglior nuovo talento e riceve la nomina a miglior chitarrista dalla rivista inglese Sounds.

Ma Randy non si adagia sugli allori, per lui lo studio è fondamentale, studia  chitarra classica e contatta insegnanti in ogni città toccata dal tour, vuole migliorarsi sempre.

Il 18 marzo 1982 la band capeggiata da Ozzy suona al Civic Coliseum di Knoxville nel Tennessee, dopo tutti si dirigono a Orlando in Florida, per il Saturday’s Rock Super Bowl.

Sulla strada decidono di passare da casa dell’autista del tour bus Andrew C.Aycock, a Leesburg in Florida, perchè servivano alcune parti di ricambio per il mezzo. Il Flying Baron Estates è una sorta di agglomerato di case con annesso hangar aereo e pista d’atterraggio del musicista Jerry Calhoun, il bus arriva verso le 8 del mattino del 19 marzo e parcheggia vicino alla pista, all’interno ci sono Ozzy, Sharon Arden, Rudy Sarzo, Tommy Aldrige, Don Airey, Wanda e Andrew Aicock, Rachel Youngblood, Randy Rhoads e il tour manager; Andrew e Wanda si recano a casa di Jerry, qualcuno rimane nel bus a dormire, altri escono a sgranchirsi le gambe dopo le tante ore di viaggio.

Nell’hangar c’è un vecchio aereo, Andrew ha una licenza di pilota ma è scaduta, prende comunque l’aereo senza permesso e insieme a Don Airey e al tour manager fanno un giro. Intorno alle 9 Andrew fa un secondo giro con Rachel e Randy ma durante il volo Andrew comincia a passare radente per svegliare e spaventare i membri della band, ad un certo punto si stacca l’ala sinistra del velivolo che colpisce il bus, il resto finisce contro gli alberi poco distanti e termina la sua corsa contro una casa, distruggendola e causando l’esplosione di due auto chiuse nel garage.

Ozzy, Sharon e Rudy vengono svegliati dal tremendo impatto, Airey e Wanda sono testimoni dell’incidente.

Scompare così in un incidente assurdo il chitarrista Randy Rhoads, aveva soltanto 25 anni, le parole di Ozzy ancora risuonano: “ E’ morto tragicamente  e non riuscirò mai a dimenticarlo finchè vivrò, la storia la conosciamo tutti… Era così giovane, aveva poco più di vent’anni e solo per questo ciò che gli è accaduto sembra così ingiusto” e  “Non ho rimpianti, tranne quello di non essere stato lì quel giorno per impedire a Randy di salire su quell’aereo”.

Ciao Randy…

A cura di Monica Atzei

 

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