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STORIES – Pink Floyd e il “Live at Pompei”

STORIES – Pink Floyd e il “Live at Pompei”

pink floyd live at pompei

Ci sono innumerevoli album live degni di storia e ammirazione, uno di questi forse il più criptico e atipico è il Live dei Pink Floyd girato e suonato nei suggestivi e labirintici e passaggi sotterranei dell’anfiteatro di Pompei nel 1971, il tutto prima ancora del decollo con Dark Side of The Moon e Wish You Were. Più precisamente un film-documentario-concerto. In quell’anno Adrian Maben, regista ormai legato nell’immaginario collettivo ai Pink Floyd, ebbe l’idea di realizzare opere in cui musica e arte fossero unite legando rock sinfonico astratto e progressivo con arte e storia. Le rovine dell’anfiteatro non erano accessibili al pubblico ma vennero aperte, in via eccezionale, per le riprese che Adrian Maben aveva in mente e grazie alla sua amicizia con Ugo Carputi dell’Università di Napoli, il regista riuscì infatti a ottenere il permesso di effettuare sei giorni di riprese nel sito archeologico.

Il gruppo in mezzo alle rovine, memori di un passato suggestivo e affascinante, e le prime note che si elevano al cielo… All’inizio i Pink Floyd furono reticenti poi si convinsero dell’idea, a patto di suonare ovviamente live senza playback. Tutta la loro attrezzatura venne portata sul sito ma il primo inconveniente fu la scoperta che l’elettricità non sarebbe stata sufficiente per l’alimentazione perciò dal municipio locale venne steso un cavo lunghissimo che, percorrendo le strade della città campana, arrivò direttamente all’anfiteatro. Le riprese all’anfiteatro di Pompei, a causa delle tempistiche ristrette, furono effettuate in soli quattro giorni. Così che il regista, preoccupato per la scarsità del materiale vi integrò altre scene, girate a Parigi nel dicembre 1971, amalgamando questi spezzoni aggiunti a riprese di Pozzuoli e immagini di repertorio della Soprintendenza italiana. Da quel concerto a porte chiuse nel 1971 i Pink Floyd e Pompei sono entrati nella coscienza collettiva come una fantasia suggestiva che pubblico e critica accolse con pareri unanimi di ossequio.

Di certo il concerto ha anche il merito di trasformare le rovine dell’anfiteatro romano in meta di pellegrinaggio per tutti gli appassionati di musica, creando uno stretto contatto tra storia e musica. Live at Pompeii dei Pink Floyd è composto da solo quattro musicisti in mezzo ad un groviglio di cavi, circondati da casse a amplificatori senza nessuna scenografia esagerata o il clamore del pubblico. Per David Gilmour il chitarrista e autore di molti pezzi del gruppo, quel concerto fu all’epoca fonte di imbarazzo, oggi è qualcosa di inestimabile…

LEONARDO DeLARGE

BAND:
David Gilmour – chitarra, voce
Roger Waters – basso, voce
Richard Wright – tastiere, Organo Hammond e Farfisa
Nick Mason – batteria, percussioni, effetti sonori

Tracklist:
Echoes, part I
Careful with That Axe, Eugene
A Saucerful of Secrets
One of These Days
Set the Controls for the Heart of the Sun
Mademoiselle Nobs (Seamus)
Echoes, part II

pink floyd live at pompei 2