NIRVANA “Punk to the people” @ Ono Arte Contemporanea, Bologna


L’art director Maurizio Guidoni , tanto schivo quanto appassionato e competente, si è ispirato alla celeberrima factory, Sex, della burnin’ London di Malcom McLaren e Vivienne Westwood. “La mia idea è di creare eventi che analizzino socialmente e culturalmente il mondo in cui viviamo” dichiara a Roba Da Rocker, “i movimenti musicali che hanno portato una ventata di novità nella cultura, con il limite della musica di interpretarne i disagi, ma non di non poter dare soluzioni”. Il nostro ha qui organizzato, dopo una serie di eventi che hanno portato dall’esposizione di antologie su Andy Warhol e Jon Savage, a mostre che sono andate da David Bowie alla monografia From Sex To Punk di John Tiberi una bellissima mostra sui Nirvana, Punk to the people.
Ad un bel catalogo di cui hanno curato completamente l’edizione, dai testi alle foto, hanno unito foto raccolte presso i più famosi fotografi del mondo, Charles Peterson, Kevin Mazur e Kirk Weddle. Ammiriamo istantanee scattare nella piscina durante la realizzazione di Nevermind, immagini riprese da concerti e più intime con Courtney e Frances. E dal secondo tour del 1991 in italia, passando per le storie raccontate riguardo la serata al Bloom di Mezzago, con i Nirvana prima persi nella nebbia del paese lombardo, poi intenti a sparecchiare i tavoli una volta finito il concerto. Abbiamo la locandina originale del concerto tenuto al Kryptonight di Baricella autografata dal buon KurDt, amava spesso firmarsi così unendovi l’iniziale del suo secondo nome, Donald. Perché una locandina autografata? Il 20 novembre era una serata molto fredda nella bassa bolognese, Cobain esce dal locale vestito no-logo come al solito, jeans stinti e maglietta sdrucita addosso, vede un ragazzo con il chiodo di pelle e si offre di comprarglielo, per cedere il suo giubbotto il ragazzo, a parte il dovuto corrispettivo in vecchie lire, chiede l’autografo, ottiene 2 t-shirt al merchandising, e non plus ultra, l’aggiunta al live-set di Something in the way, non presente nella set-list, anche questo è rock. E siccome il rock è fatto di mille rivoli che si intersecano, si dividono e si tornano ad unire, il filo tra i Nirvana e Bologna pare fosse quanto mai solido, se è vero, ed è vero, che Dave Grohl, in era Scream, aveva trovato il tempo di mettersi proprio con una ragazza bolognese e di regalare qualche jam sessions ai rullanti de I Negazione, meglio lui di Neffa no?
Una mostra in una location rara per il nostro paese, che ripercorre la storia di un gruppo vissuto all’insegna di un leader il cui algido motto era “It’s better to burn out than to fade away”, un modo per ricordare l’ultima vera rivoluzione sociale creata dal rock.
MAURIZIO DONINI

CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.