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”FRANCO CALIFANO VITA, SUCCESSI, CANZONI ED ECCESSI DEL PRÉVERT DI TRASTEVERE” …

”FRANCO CALIFANO VITA, SUCCESSI, CANZONI ED ECCESSI DEL PRÉVERT DI TRASTEVERE” …

A dieci anni esatti dalla scomparsa di Franco Califano, poeta, autore, cantautore, produttore, perfino attore, arriva nelle librerie un volume che ne ripercorre la storia personale e la lunga carriera artistica. L’artista amatissimo, noto come “Il Califfo”, venne a mancare il 30 marzo 2013, all’età di 74 anni. Il cantante, che si trovava nella sua villa ad Acilia, in provincia di Roma, fu stroncato da un arresto cardiaco. Moltissime le iniziative per ricordarlo: il Comune di Ardea, cittadina in provincia di Roma in cui abitava e dove si è spento dieci anni fa, ha deciso di omaggiarlo apponendo una targa in via Risorgimento 3, tutt’oggi residenza della famiglia.

L’aspetto umano ed anche la vita artistica – sono raccontati nel libro “FRANCO CALIFANO. Vita, successi, canzoni ed eccessi del “Prévert di Trastevere”, scritto da Giangilberto Monti e Vito Vita per Gremese Editore. Il volume verrà presentato in anteprima, alla presenza degli autori, lunedì 3 aprile alle 18.30 nella Libreria “Notebook” all’Auditorium di Roma. Un punto preziosissimo della Capitale.

L’incontro sarà aperto a tutti e moderato dal critico musicale/scrittore Michele Neri e dal promoter-produttore discografico Gianni Marsili, unito da una lunga amicizia con il cantautore.

Un lavoro prezioso di ricerca d’archivio, aneddoti e testimonianze di chi lo ha conosciuto:
Un artista poliedrico che ha abbracciato un linguaggio emozionale personalissimo, unendo testi poetici al cantautorato più puro e nello stesso tempo originalissimo. Il libro di Giangilberto Monti e Vito Vita, racconta dell’uomo ma anche dell’artista di eccezionale talento, autore di grandi successi per altrettanti grandi artisti (basti pensare a Mina o Mia Martini), poeta intimo e malinconico, interprete anche di canzoni dialettali romanesche, nell’idioma e nella parlata.

Cosa si può dire per omaggiare un grande artista che non si sia detto in questi dieci anni; ci ha lasciato un intero libro di poesie che continuiamo a sfogliare giorno dopo giorno, è stato molto di più di come spesso venga ricordato: a volte soltanto per la sua vita sregolata, l’essere ribelle, gli eccessi in amore e le trasgressioni. E dunque, il volto umano oltre quello pubblico, è raccontato magnificamente nel volume a lui dedicato. Esattamente quello che gli autori volevano mettere in luce e narrare di lui, come ci hanno raccontato durante l’intervista.

Abbiamo raggiunto ed intervistato gli autori Giangilberto Monti e Vito Vita:

Come nasce l’idea creativa del libro?
“L’idea ci è venuta l’anno scorso, mentre stavamo lavorando a un altro libro pubblicato sempre da Gremese, “Gli anni d’oro della canzone francese 1940-1970”. Si avvicinava il decennale della scomparsa di Califano e ci sembrava che, rispetto ad altri cantautori, la sua valenza artistica fosse messa in secondo piano a causa delle sue vicende biografiche: dalle sue storie da poeta maledetto che tutti conoscono alle sue molteplici avventure sentimentali fino alle disavventure giudiziarie. Molto spesso, i libri pubblicati su di lui avevano privilegiato questi aspetti, che non si possono certo negare ma quello che alla fine rimarrà di Califano, a nostro parere, è ben altro. Ed è esattamente quello che abbiamo voluto raccontare nel nostro libro. Tanto più che l’Editore ha appoggiato da subito questo progetto.

Un libro sulla vita anticonformista, avventurosa, affascinante ed avvincente di un artista libero, qual è stato Franco Califano: qual è l’obiettivo del romanzo e quale linguaggio avete utilizzato per raccontare l’artista? 
“Chiariamo che il nostro libro non è un romanzo: non è in realtà nemmeno un saggio, se con questa parola ci si riferisce a uno studio accademico, magari un po’ noioso. Al contrario, al racconto della sua esperienza artistica abbiamo unito le testimonianze di diversi personaggi che hanno lavorato con lui (musicisti, coautori, produttori, manager e discografici) e che ci hanno raccontato episodi e aneddoti spesso inediti. A tutto questo abbiamo aggiunto una ricerca d’archivio – sia da giornali e riviste dell’epoca, sia da resoconti discografici – e il risultato finale è una narrazione rigorosa dal punto di vista dei dati riportati ma speriamo anche leggera e piacevole proprio grazie a
queste testimonianze. Arricchisce il tutto una discografia completa a opera di Vito Vita, che comprende tutte le canzoni scritte per altri artisti e che è stata ricostruita per la prima volta in modo estremamente dettagliato”

Il suo percorso artistico nasce come poeta, a cui successivamente si aggiunge il ruolo di paroliere:
“Sì, prima ancora, il Califfo è entrato nel mondo dello spettacolo come attore di fotoromanzi. In seguito, grazie a Edoardo Vianello – che ebbe modo di leggere alcune sue poesie e ne musicò alcune – inizia nel 1964 la carriera di paroliere e l’anno successivo quella di cantautore, con il debutto su 45 giri e l’affermazione negli anni Settanta. Ma Franco Califano è stato anche un importante produttore.. un nome su tutti quello dell’ensemble dei Ricchi e Poveri. La sua vicenda artistica è strettamente legata a un mondo oggi scomparso, che definiremmo l’età dell’oro dell’industria discografica italiana”

Quale eredità lascia Califano, autore di capolavori anche per altri grandi artisti? Ad Ardea, sul mare vicino Roma, sorge un museo in memoria del Maestro e lo avete ricordato nella narrazione;
“Certo, abbiamo citato il museo nel nostro volume. Crediamo che l’eredità di Califano sia ben rappresentata nel titolo di una sua celebre canzone, Poeta saltimbanco: nel suo repertorio infatti è riuscito a unire testi poetici, quasi esistenzialisti come E’ la malinconia o L’ultima spiaggia, analisi sulle dinamiche di coppia come Tutto il resto è noia o La musica è finita, esperienze autobiografiche come Io (per le strade di quartiere) o La mia libertà, all’ironia e all’umorismo rintracciabile soprattutto nei monologhi con cui arricchiva le sue performances.
Possiamo dire che l’eredità artistica che ci lascia Califano è una visione del mondo al tempo stesso disincantata e profonda, dove sentimento e ironia si fondono spesso nei suoi testi da “Prevért di Trastevere”

Non tutti i giovani forse conoscono perfettamente Califano: il vostro libro potrebbe avvicinare i giovanissimi a questo grande poeta, amato non solo nella Capitale? 
“Non è del tutto vero che i giovanissimi lo conoscano poco. Califano infatti, soprattutto negli ultimi anni, è stato molto vicino ai giovani: sia tramite i suoi musicisti sia attraverso le collaborazioni con la nuova onda cantautorale, da Cristicchi a Zampaglione. Inoltre alcuni rapper si sono incuriositi per il suo stile di vita e le sue vicende biografiche. Speriamo che grazie al nostro lavoro scoprano anche il suo valore artistico”

Lunedì 3 aprile ci sarà un incontro per presentare il romanzo, moderato oltre che da Michele Neri, da Gianni Marsili, testimone di affetto e vita, di una lunga amicizia con il cantautore; come sarà articolata la presentazione?
“Cercheremo di dare un’idea complessiva del taglio del libro, spiegandone la struttura e l’impostazione, anticipando aneddoti e particolari sulle sue canzoni e i suoi dischi. Infine saluteremo gli appassionati con un breve omaggio musicale al Maestro, così come viene affettuosamente chiamato dai tanti musicisti con cui ha collaborato nella sua carriera, da Frank del Giudice (coautore di Tutto il resto è noia) ad Alberto Laurenti, arrangiatore dei suoi ultimi album”

Alessandra Paparelli